I figli di Daniza si sono svegliati dal letargo. Vietato avvicinarli e dar loro cibo

Ricordate Daniza, l'orso arrivato in Trentino Alto Adige nel 2000 a seguito di un progetto di ripopolamento e morto lo scorso settembre dopo l'iniezione, da parte dei veterinari, di un potente anestetico? Ebbene, dopo il lungo letargo i figli dell'orsa stanno bene: lo ha reso noto la Provincia di Trento: i mammiferi hanno 16 mesi e pesano tra i 40 e i 60 chili. Il monitoraggio delle loro condizioni di salute è stato effettuato dal Corpo Forestale dello Stato, che ha raccolto campioni e realizzato analisi genetiche. Quel che è certo è che i due orsetti, dopo essere andati in letargo a novembre 2014, hanno svernato regolarmente. Ora è importante che i mammiferi rimangano il più possibile alla larga dagli uomini, ai quali è stato severamente vietato di dar loro da mangiare. La possibilità che gli orsi sopravvivano è strettamente legata alla diffidenza che avranno verso le persone e i centri abitati.
Una diffidenza che evidentemente non aveva in quantità sufficiente Daniza, che incontrò e ferì un cercatore di funghi a Pinzolo e – proprio a causa dell'approssimarsi del letargo – abbandonò i boschi per andare a cercare cibo in zone antropizzate. L'orso uccise tre pecore in una stalla della Val di Borzago, altre a Caderzone Terme e una capra a Bocenago. Per finire, dopo essere sfuggita a appostamenti e trappole per quasi un mese, l'orsa Daniza aveva trovato la morte per "l'inappropriato approccio da parte del veterinario" incaricato di sedarla, come ha sentenziato il gip di Trento.