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La storia di Akmal, il ragazzo che avrebbe ‘deposto’ 20 uova

È diventata virale la notizia di un ragazzino indonesiano che avrebbe deposto una ventina di uova in due anni. A leggere i tabloid, i medici brancolerebbero nel buio. In realtà esiste una vasta letteratura: negli orifizi dei pazienti sono stati trovati oggetti ben più strani.
A cura di Juanne Pili
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Stando a quanto riportano diversi tabloid un ragazzo di 14 anni deporrebbe uova fin dal 2016. In tutto ne avrebbe tirato fuori dal retto una ventina. Si chiama Akmal ed i fatti si sarebbero svolti in Indonesia. In Rete la notizia rimbalza facilmente e spesso si sostiene che si tratti del primo caso al Mondo, inoltre la Scienza si fermerebbe di fronte a questo fenomeno. Al solito il trucco sta nel travisare il contesto. Se si prendesse alla lettera la versione che circola nel Web certamente i medici non saprebbero spiegarsi come farebbe un ragazzino a deporre uova, da due anni a questa parte. Ma le cose possono spiegarsi in maniera molto meno eclatante.

Davvero i medici non sanno come sia successo?

Questi oggetti di forma ovale, che potrebbero anche essere vere e proprie uova, non vengono trovate per la prima volta nel retto di un paziente. Si è trovato anche di peggio in passato, persino nell’uretra: come nel reale caso documentato di un paziente australiano con una forchetta infilata nel pene. Il giovane assicura di non aver ingerito le uova intere, il che dovrebbe suggerire che le "genera" esattamente come farebbe una gallina. I medici che ne conoscono la storia clinica lo definiscono un soggetto ripetutamente ospedalizzato per le “sue condizioni”, ma ovviamente escludono si tratti di "cattiva digestione", di feci bianche o altro. Ponendo per vero che abbia ingerito un uovo sodo intero – riuscendo ad evitare il soffocamento – a quel punto possiamo tranquillamente escludere che l'oggetto rimanga intatto durante tutto il percorso che porta dallo stomaco al retto, senza subire l'effetto dei succhi gastrici e dell'azione della flora batterica. Nel caso avesse usato un apposito sacchetto – come fanno i corrieri della droga che ingoiano numerosi oboli di sostanze – ne sarebbe rimasta traccia, sempre che non si tratti di un "complotto dei medici" complici di una campagna virale alquanto curiosa. Tutte circostanze decisamente poco probabili.

Esistono misteri che sarebbe meglio non svelare

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L’antropologo William J. Robertson ha esaminato in uno studio pubblicato nel 2017, la letteratura medica sui corpi estranei rettali, facendo luce sui modi in cui chi riceve assistenza medica, a seguito delle sue perversioni, subisca una serie di convenzioni normative e socioculturali, riguardanti tali corpi e la propria sessualità, generando in lui un senso di pericolo e vergogna, anche solo per essere inquadrato nella categoria dei "malatti di mente". Insomma, nel caso non fosse ovvio, è perfettamente normale che un ragazzo di 14 anni preferisca affermare che non sa come mai “depone uova”. Magari non è proprio una buona idea lasciare che la stampa mondiale se ne interessi. Ci sono misteri che forse sarebbe meglio non svelare mai.

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