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Siria: un’autobomba provoca una nuova strage di donne e bambini

La tregua per la Festa del Sacrificio non è durata che poche ore nel Paese di Assad devastato da una guerra civile. Un’autobomba è esplosa a Damasco provocando la morte di 10 persone, tra cui donne e bambini. Per i comitati locali le vittime di oggi, in tutta la Siria, sono almeno 68.
A cura di Susanna Picone
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La tregua per la Festa del Sacrificio non è durata che poche ore nel Paese di Assad devastato da una guerra civile. Un’autobomba è esplosa oggi a Damasco provocando la morte di almeno 10 persone, tra cui donne e bambini.

Il cessate il fuoco concordato per la celebrazione della Festa del Sacrificio è stato ripetutamene violato dalle parti in guerra in Siria e l’ennesimo attacco nella Capitale è avvenuto questa mattina quando un’autobomba è esplosa in un sobborgo meridionale della città facendo almeno 10 vittime e una quarantina di feriti. Tra di loro, da quanto si apprende, ci sono donne e bambini. Secondo quanto riferisce la tv di Stato siriana, che ha mostrato le immagini della distruzione a Damasco, l’attentato è avvenuto sulla Rawda Street a Jaramana, un sobborgo a maggioranza cristiana e drusa schierata con il regime di Assad. L’attacco, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Sana, va attribuito ai “terroristi”. Sempre a Damasco, nelle ultime ore, ci sono stati dei bombardamenti da parte dell’aviazione siriana. Secondo l'ultimo bilancio fornito dai Comitati locali di coordinamento dell'opposizione sarebbero almeno 68 le vittime odierne delle guerra siriana.

“La situazione in Siria sta peggiorando” – Bombe e combattimenti per i quali il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon si è detto “profondamente deluso”, proprio perché il cessate il fuoco di fatto non è stato rispettato. Lo stesso inviato congiunto di Onu e Lega Araba Lakhdar Brahimi si è rammaricato che la tregua in Siria non abbia avuto il successo sperato ma, allo stesso tempo, ha detto che questo risultato non scoraggerà gli sforzi per raggiungere la pace: “Mi dispiace moltissimo che questo appello non sia stato ascoltato al livello desiderato, ma questo non ci scoraggerà. Non ci scoraggerà perché la Siria è molto importante e i siriani meritano il nostro sostegno e interesse”, così Brahimi nel corso di una conferenza stampa. Per il diplomatico la situazione in Siria “sta peggiorando” e ormai si può solo parlare di “guerra civile”.

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