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Si opera ai testicoli ed è convinto di essere diventato impotente: 21enne si suicida

La paranoia sviluppata da James Wentworth-Stanley l’ha portato ad autoconvincersi che fosse diventato impotente e, 10 giorni dopo, si è tolto la vita. Ora sua madre Clare ha creato un centro (James’ Place) per assistere le persone più deboli che hanno bisogno di un supporto mentale e psicologico.
A cura di Biagio Chiariello
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James insieme a sua mamma Clare
James insieme a sua mamma Clare

James Wentworth-Stanley aveva 21 anni quando ha scelto di sottoporsi a una piccola operazione sui testicoli. Subito dopo ha iniziato a sviluppare una paranoia secondo cui l'operazione lo avrebbe fatto diventare impotente. La sua depressione è cresciuta rapidamente e ha cominciato a pensare al suicidio. A soli 10 giorni dall'intervento lo studente universitario si è tolto la vita, come riporta Liverpool Echo. Ora sua madre Clare Milford Haven ha sottolineato “l'importanza della prevenzione del suicidio”. L'anno scorso ha aperto un centro di supporto a Liverpool chiamato James’ Place con l’obiettivo di aiutare gli altri. "Ha detto che si sentiva un po’ giù e gli ho detto che l'anestetico poteva dare questi effetti a volte e che poteva volerci un po' per uscire dal suo sistema nervoso ", ha detto la signora Milford Haven.

"Per James, essere un uomo era molto importante, la mascolinità era molto importante per lui. Penso che si sentisse spogliato della sua mascolinità da questa operazione. Quello che non sapevo in questa fase era che lui era preoccupato dal fatto che l’intervento lo avrebbe reso impotente” aggiunge. James ha quindi chiesto “aiuto” presso un centro sanitario. “Gli hanno dato un modulo da portare con sé all’A&E e nella sezione relativi ai suicidi ha segnato ‘priorità quattro’, una priorità bassa che mi fa ancora vacillare, se penso a quello che è successo” dice ancora Clare: "Ciò che mi uccide è che ha chiesto aiuto, non voleva morire, non ha fatto quello che ha fatto senza prima cercare aiuto".

La donna, la cui casa di famiglia si trova nel Worcestershire, ha scelto Liverpool per James’ Place perché è una grande città universitaria e la signora Milford Haven ha incontrato diverse persone che hanno suggerito che sarebbe stata di supporto al suo ideale. “James aveva bisogno di un posto del genere. Un posto in cui parlare con qualcuno, non aveva bisogno del servizio sanitario. E, aveva bisogno di qualcuno per rassicurarlo, aveva bisogno di quella persona di cui sai di poterti fidare, che puoi chiamare quando vuoi. Gli avremmo risposto di sì – eravamo incredibilmente vicini” conclude.

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