Si è dato fuoco al Quirinale, in un videomessaggio chiedeva aiuto a Napolitano

È grave Florin Damian, l’uomo che ieri si è dato fuoco davanti al Quirinale sotto gli occhi dei presenti. Ha ustioni su gran parte del corpo e il capo dello Stato ha fatto sapere di seguire le sue condizioni di salute. Lo stesso capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al quale il rumeno 55enne residente a Pinerolo (Torino) si era rivolto qualche mese fa. “Buongiorno sono Florin Damian, abito a Pinerolo, sono in Italia da 14 anni”: aveva preso una piccola videocamera e così aveva tentato di spiegare il dramma al presidente della Repubblica. In un videomessaggio postato su YouTube aveva chiesto aiuto, prima di decidere di compiere il suo gesto estremo. Florin Damian si era presentato denunciando le ingiustizie subite al lavoro. “Sono tre anni che la ditta usa contro di me e la mia famiglia un terrorismo psicologico basato sulla discriminazione”, gli ultimi anni per il rumeno vengono descritti come un incubo, veniva trattato male proprio perché rumeno. L’episodio peggiore di cui era stato vittima nel 2011: sua madre è morta in Romania e la sua ditta gli ha impedito di partire per partecipare al funerale.  La stessa ditta che poi l’ha licenziato per giusta causa.

Napolitano aveva risposto al suo appello – Nel videomessaggio per Napolitano spiegava anche come lui non chiedesse “l’elemosina a nessuno”, perché è una persona seria. Se parlava al presidente è perché aveva bisogno di aiuto per risolvere i suoi problemi. Allo stesso Napolitano, concludendo il suo messaggio, aveva detto: “Grazie presidente e auguri per i 150 anni dell’Unità d’Italia”. Una richiesta d’aiuto che aveva avuto risposta, dice il Quirinale. Ma che non è servita a evitare il suo gesto disperato. Dagli uffici del capo dello Stato spiegano anche che il signor Damian aveva già in precedenza dato luogo a proteste davanti al Parlamento europeo, alla Corte di Strasburgo e nei confronti di altri uffici diplomatici rumeni. Il Quirinale dice che aveva segnalato il suo caso al servizio sociale di Torino e alle istituzioni territoriali “per gli opportuni interventi di sostegno”. Nella stessa nota l'uomo che ha tentato il suicidio viene descritto come affetto da uno “stato ansioso depressivo reattivo”.