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Scuola, al via il concorso per assumere 2.425 presidi: oltre 35mila i candidati

Il processo di selezione durerà oltre un anno ed è iniziato oggi con 100 domande a risposta multipla alle quali rispondere in 100 minuti.
A cura di Davide Falcioni
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Duemila posti da preside disponibili, più di 35mila i candidati. Inizia stamattina il concorso per il reclutamento di 2.425 dirigenti scolastici che colmeranno gli importanti vuoti d’organico presenti in tutta Italia: i candidati saranno per l'esattezza 34.580 e si tratta di insegnanti, ovviamente laureati, che dovranno rispondere in 100 minuti a 100 quesiti a risposta multipla. I migliori dovranno poi sostenere un percorso di formazione e ulteriore selezione che durerà un anno. Per questo motivo, nel governo c’è chi starebbe pensando a ridurre i tempi apportando alcune modifiche in corso d’opera per concludere le operazioni entro il mese di agosto 2019 e avere i nuovi presidi al proprio posto per l’avvio del 2019/2020.

La prima selezione avverrà oggi: già dopo i primi 100 minuti i candidati, che avranno a disposizione un computer, conosceranno il punteggio conseguito. Saranno ammessi alla prova successiva quelli che si piazzeranno, nella graduatoria nazionale, entro i primi 8.700 posti. Seguirà una prova scritta e un colloquio. La prima, che si svolgerà ancora una volta al pc, metterà di fronte all’aspirante preside sette quesiti a risposta aperta di cui due nella lingua straniera prescelta dal candidato. Il colloquio, oltre a testare la conoscenza dei contenuti oggetto del concorso, verificherà le competenze informatiche e di lingua straniera.

Solo al termine di questo laborioso iter il Miur stilerà un’altra graduatoria nazionale, con i primi 2.900 che parteciperanno ad un corso di formazione presso la Scuola superiore di Pubblica amministrazione della durata di due mesi. Seguiranno quattro mesi di tirocinio sul campo. L’ultimo ostacolo prima di diventare presidi sarà un’ulteriore prova scritta e un colloquio. “Questo nuovo concorso – sottolinea il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti – oltre ad essere un’occasione di sviluppo di carriera per i docenti interessati a svolgere un nuovo ruolo, permetterà di riportare alla normalità i carichi di lavoro dei dirigenti scolastici già in servizio. Ben 1.700 di loro sono infatti reggenti di una o più scuole, tutto a detrimento della qualità della gestione dei singoli Istituti, la cui organizzazione diviene tutti i giorni più complessa”.

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