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Schettino vuole la verità e accusa il timoniere. Respinta la sua richiesta

In corso l’udienza a Grosseto con Francesco Schettino che prima ha affermato che “la verità deve essere appurata” e poi, tramite il suo legale, ha tirato in ballo il timoniere. Il gip, dopo aver sospeso l’udienza, ha respinto le richieste dei legali.
A cura di Susanna Picone
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In corso l’udienza a Grosseto con Francesco Schettino che prima ha affermato che “la verità deve essere appurata” e poi, tramite il suo legale, ha tirato in ballo il timoniere. Il gip, dopo aver sospeso l’udienza, ha respinto le richieste dei legali.

È subito protagonista a Grosseto Francesco Schettino, il comandante licenziato della Costa Concordia giunto in città con una speciale autorizzazione per partecipare all’incidente probatorio sulla scatola nera della nave. Schettino è arrivato prima del previsto al Teatro Moderno e, entrato in aula, è stato avvicinato da un passeggero della Concordia col quale ha scambiato qualche parola e una stretta di mano. A lui e agli altri presenti a Grosseto il comandante, che non accetta l’etichetta di unico responsabile del disastro, ha detto che “la verità deve essere appurata”. Nel corso dell’udienza Schettino, tramite il suo avvocato Bruno Leporatti, ha fatto chiedere di estendere l’incidente probatorio sulla nave al timoniere che, stando alla maxi-perizia, non avrebbe compreso un ordine del comandante nel momento in cui veniva eseguito l’inchino davanti all’Isola del Giglio. Si tratta di un indonesiano, il decimo indagato dell’inchiesta sul naufragio, la cui posizione era stata chiarita dopo l’avvio dell’incidente probatorio nei mesi scorsi.

Eccezioni respinte dal Gip – In seguito a queste richieste il gip ha sospeso l’udienza per valutare l’eccezione in camera di consiglio, la decisione è arrivata dopo circa un’ora e mezza. Valeria Montesarchio ha respinto tutte le richieste e tutte le eccezioni avanzate dai legali delle parti, a cominciare appunto da quelle di Schettino. L’udienza prosegue dunque con l’illustrazione della maxi-perizia da parte del collegio dei periti. Schettino e il suo avvocato, inoltre, avevano anche lamentato l’impossibilità di effettuare sopralluoghi sulla nave dato che i luoghi sono stati modificati per l’operazione di rimozione del relitto. Leporatti ha sottolineato, infatti, che è stato possibile utilizzare per la difesa del suo assistito solo gli elementi di prova prodotti dall’indagine della Procura di Grosseto, ora irripetibili proprio a causa dei lavori in corso al Giglio.

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