12 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Savina Caylyn: il testo integrale del fax inviato dall’equipaggio ostaggio dei pirati

Si rincorrono voci e conferme, e nessuna certezza sembra esserci sulla sorte dei pirati sequestrati a bordo della Savina Caylyn. Di seguito il testo del fax che confermerebbe che tre membri dell’equipaggio sarebbero stati lasciati nell’entroterra dai predoni.
12 CONDIVISIONI
nave sequestrata dai pirati

Torniamo a parlare della Savina Caylyn, la nave della compagnia dei Fratelli D'Amato, ostaggio dei pirati dall' 8 febbraio scorso. Dopo le conferme e smentite dei giorni scorsi che volevano che i pirati avevano lasciato a terra tre membri dell'equipaggio, a seguito dello scadere dell'ultimatum lanciato dai pirati, Libero Reporter conferma quanto aveva già affermato nei giorni scorsi pubblicando un fax.

Ecco quanto si legge sul sito di Libero Reporter, che pubblica una scannerizzazione del messaggio in questione:

Siamo l'equipaggio della motocisterna Savina Caylyn battente bandiera italiana della compagnia Fratelli D'Amato Spa che è composto da 5 italiani e 17 indiani. Siamo stati rapiti dai pirati somali l'8 febbraio 2011 a circa 1200 miglia dalla costa somala. Sono trascorsi ormai 3 mesi e mezzo di stenti e sofferenze durante i quali la nostra compagnia di navigazione non è riuscita a risolvere il negoziato affermando a noi e alle nostre famiglie che la trattativa era in corso per il nostro rilascio e che tutto era sotto controllo.

Invece l'amara realtà è che i negoziato è bloccato da più di due mesi, quindi il gruppo dei pirati per porre ulteriore pressione ha trasferito 3 nostri connazionali (1° ufficiale Bon Eugenio, 3° ufficiale Guardascione Crescenzo e l'allievo di coperta Cesaro Gianmaria) a terra con evidente e ulteriore pericolo per la loro vita. Inoltre sono aumentate ulteriormente le minacce, le restrizioni e le pressioni psicologiche sul restante equipaggio rimasto a bordo, cosicché temiamo per la nostra vita perché più passa il tempo e più i pirati si innervosiscono nei nostri confronti.

Viviamo  in una situazione tragica con scarsità di cibo, acqua e combustibile, i medicinali sono finiti e alcuni membri dell'equipaggio presentano malattie di pelle e traumi. Il pericolo di perdere la vita è incombente e continuo, infatti siamo segregati e viviamo tutti sul ponte di comando sotto la continua minaccia di armi automatiche così che qualsiasi alternativa che non sia il pagamento del riscatto è impossibile e impraticabile. Siamo allo stremo delle nostre forze mentali e fisiche perciò ci appelliamo alla vostra pietà e  a quella del popolo italiano e soprattutto del nostro governo affinché risolva al più presto questa terribile situazione.

Vi preghiamo di non abbandonarci al nostro amaro destino, fatelo soprattutto per le nostre famiglie che stanno soffrendo a casa.  Possa qualcuno di buona volontà aiutare la nostra società che essendo una piccola azienda ha le sue evidenti difficoltà finanziarie a pagare il riscatto. Ci rimettiamo al vostro buon cuore e allo spirito di fratellanza di voi fratelli e sorelle italiani.

L'equipaggio tutto ringrazia sentitamente.

Il fax che reca la data del 22 maggio 2011, ore 8.31, porta la firma del comandante Giuseppe Lubrano Lavadera e del Direttore di macchina Antonio Verrecchia e indica come luogo Rass Cusbard, in Somalia. Le smentite e le conferme si susseguono insistenti e fastidiose e diventa più forte l'incertezza e la preoccupazione per l'equipaggio sequestrato. Secondo quanto avrebbe riferito ieri il sindaco di Procida (dove risiedono due membri dell'equipaggio), Vincenzo Capezzuto, a seguito di un contatto con la Farnesina successivo all'orario del fax, l'eventualità del abbandono dei tre uomini  è da escludersi perché il mezzo sarebbe monitorato via satellite proprio dal Ministero degli Affari Esteri.

Ad ogni modo, proprio il sindaco di Procida, vista l'incongruenza delle versioni dei giorni scorsi ha deciso di creare un Centro di Coordinamento locale per offrire volontà e mezzi alle famiglie: tale strumento "avrà il compito di valutare l’opportunità delle iniziative proposte e quindi di gestirne il seguito proprio sotto l’assoluto controllo e consenso dei famigliari. Avrà anche la responsabilità di avviare canali di comunicazione preferenziali tra le parti in causa" secondo quanto si legge sul blog  ProcidaBlogolandia.

12 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views