Sanità, il rapporto choc: la corruzione ci costa sei miliardi di euro lʼanno

"Penso che la sanità, per l'enorme giro d'affari che ha intorno, non può essere sottovalutata ed è un terreno di scorribande per delinquenti di ogni tipo. Abbiamo comunque una sanità che assicura standard elevatissimi, ma la corruzione abbassa anche il livello dei servizi". Parole dure quelle del presidente dell'Autorità nazionale anti-corruzione Raffaele Cantone, in occasione dell'incontro ‘Curiamo la corruzione' a Roma. Secondo i dirigenti di 151 strutture sanitarie che hanno partecipato all'indagine sulla percezione della corruzione, di Transparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc, la corruzione nella sanità costa fino a 6 miliardi l'anno, soldi pubblici sottratti all'innovazione e alle cure ai pazienti. Non a caso in un'azienda sanitaria su tre negli ultimi cinque anni ci sono stati casi di corruzione "non affrontati in maniera appropriata" spiegano i dirigenti sanitari. Il 77% di loro è convinto che all'interno della propria struttura si possano verificare fenomeni di corruzione (e questo rischio è giudicato elevato dal 10% di loro).
Quanto a questi numeri, Cantone ha comunque precisato: "sarei molto cauto, ma credo che vi sia un problema molto significativo sia di sprechi sia di fatti corruttivi". Per questo, ha avvertito, "siamo intervenuti mettendo in campo un nuovo piano anti corruzione concordato anche con i tecnici del ministero della Salute". Cantone ha quindi rilevato come ormai la corruzione si sia oggi "trasformata e la mazzetta tradizionale – ha detto – è rimasta quasi solo un ricordo". Il trend è comunque "stabile – ha aggiunto – ma la sanità è il settore in cui il problema della corruzione è sempre stato alto, confermandosi ai primi posti per rischi corruttivi".
Durante l’incontro è intervenuto anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha parlato del suo piano anticorruzione: “Nella Legge di stabilità 2016 è stato introdotto l’obbligo per tutte le aziende sanitarie di effettuare acquisti in modo accentrato, tramite Consip o tramite le centrali uniche regionali" ha detto. "Su mia proposta, il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame preliminare un decreto legislativo in materia di conferimento degli incarichi di direttore generale nelle Aziende sanitarie. Nello specifico il decreto istituisce presso il Ministero della salute un elenco nazionale di aspiranti direttori generali, cui si accede tramite selezione sulla base di criteri meritocratici" ha aggiunto la Lorenzin.