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Sanità, 5 milioni di famiglie rinunciano alle cure mediche

Con la crisi economica milioni di italiani hanno ‘tagliato’ le cure odontoiatriche, le visite specialistiche e le analisi di laboratorio. E’ quanto emerge dall’11esimo Rapporto Aiop, presentato oggi a Roma.
A cura di B. C.
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I morsi amari della crisi economica non risparmiano neanche la salute degli italiani. Pazienti sempre più in difficoltà con spese sempre maggiori e sempre più limitazioni nell'accesso alle diverse prestazioni sanitarie. A denunciare quello che in realtà è un trend drammaticamente noto degli ultimi 3/4 anni, è l'11° Rapporto Aiop (l'associazione delle cliniche private convenzionate col Sssn) "Ospedali & Salute", presentato oggi a Roma. Nell'ultimo anno 5,5 milioni di famiglie hanno rinunciato o rimandato le cure dentistiche, 4,7 milioni di famiglie hanno detto addio alle visite specialistiche e 2,9 milioni quelle che sono state costrette a rinviare o a eliminare le analisi di laboratorio. Una situazione gravissima, avverte l'Aiop, generata dall'"intervento economico prolungato sulla spesa pubblica ha portato e sta portando a una stretta progressiva sul fronte dei pazienti che assume aspetti molteplici: la lievitazione dei ticket sanitari (22% dal 2009 al 2012) per la diagnostica e le visite specialistiche, l'aumento dei ticket dei farmaci (63% dal 2009 al 2012), l'incremento del ricorso al pagamento delle prestazioni intramoenia (51% dal 2011 al 2012), la lievitazione delle addizionali Irpef regionali (dal 2009 al 2012 ha toccato punte del 77%)".

L'associazione punta il dito contro una spending review fatta di tagli lineari e evidenzia il bisogno di "mantenere l'impegno del ministro della Salute di attivare una spending review interna al sistema, per liberare risorse che nel sistema debbono essere reinvestite" come ha sottolineato il presidente dell'Associazione Gabriele Pelissero. Allo stesso tempo mira a dimostrare come sia importante aumentare il finanziamento alle cliniche per cambiare in meglio il SSN "I convenzionati rappresentano il 27,3% dell'attività complessiva e costano solo il 14,4%, perché sono soggetti a una sotto tariffazione rispetto agli ospedali pubblici".

Per l'Aiop, "il lento processo di erosione del nostro sistema sanità è evidente. Un sistema che rappresenta un patrimonio non solo in termini strutturali, ma anche in termini di servizi e professionalità che operano nel complesso ospedaliero, a cui si aggiunge l'insieme di dotazioni e attività nel campo scientifico e tecnologico". L'Associazione cita quindi alcuni dati che scattano una fotografia del sistema. "E' bene ricordare che esso e' infatti costituito contemporaneamente da: 211.000 posti letto (70% ospedali pubblici, 30% ospedali privati accreditati), 1.125 strutture ospedaliere che producono 67,9 milioni di giornate di degenza, 650.000 addetti e da 14 milioni di pazienti che ogni anno entrano in una struttura ospedaliera, insieme ai parenti e agli accompagnatori".

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