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Vendono casa ad una coppia per 250mila euro ma non era di loro proprietà: maxi truffa immobiliare

Sono cinque le persone arrestate per truffa. Il comando provinciale della Guardia di Finanza ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Con un minuzioso piano, sono riusciti a vendere per 250 mila euro un appartamento che non era di loro proprietà. Identità finte, documenti falsificati e un notaio all’oscuro di tutto: così una giovane famiglia è finita nella trappola.
A cura di Luca Ferrero
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L'annuncio sul sito e la visita con la proprietaria, poi l'accordo e la firma dal notaio: tutto falso. Hanno venduto per 250mila euro una casa che non era di loro proprietà. La truffa, con una trama complessa e diversi personaggi chiave, è stata ordita ai danni di una giovane coppia alla ricerca della prima casa. Ma sono diverse le denunce relative a fraudolenti tentativi di vendita dello stesso appartamento a Roma. Oggi sono scattati gli arresti per cinque persone coinvolte nella frode. Il comando provinciale della Guardia di Finanza ha eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Roma.

Cinque arresti dopo mesi di indagini: falso ideologico e riciclaggio

Per mesi, hanno provato a vendere lo stesso appartamento della capitale, raffinando la grande bugia che avevano costruito. Le denunce presentate hanno aiutato le complesse indagini della Guardia di Finanza: i militari sono riusciti così a ricostruire il ricercato piano di truffa messo in atto ai danni di una giovane famiglia in cerca della prima casa da acquistare. Un uomo di 51 anni era incaricato di pubblicare l'annuncio dell'appartamento su un nota piattaforma web; poi, presentandosi come agente immobiliare, gestiva i rapporti con i clienti. Un donna 45enne, invece, si presentava con un documento contraffatto come la proprietaria di casa. I due, con questi ruoli ben studiati, sono riusciti a portare la coppia davanti al notaio per la firma di un regolare atto di compravendita. La somma stabilita di 250 mila euro, versata sul conto della finta proprietaria di casa, è sparita poco dopo l'atto. Ad occuparsi della parte economica della frode, con prelievi e bonifici, sarebbero stati altri tre uomini. Sono tutti finiti in carcere. Ai cinque vengono contestati i reati di riciclaggio, falso ideologico, falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale e possesso di documenti falsi.

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