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Covid 19

Vaia (Spallanzani): “Covid sta assumendo caratteristiche malattia stagionale, avanti con i vaccini”

“C’è necessità di semplificazione di accessi e procedure e dobbiamo investire sempre più nelle cure domiciliari”, ha dichiarato Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani.
A cura di Natascia Grbic
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"Facciamo un po’ di chiarezza: aumentano le armi a nostra disposizione, la covid 19 assume sempre di più le caratteristiche di una malattia stagionale, c’è necessità di semplificazione di accessi e procedure e dobbiamo investire sempre più nelle cure domiciliari". A dirlo è Francesco Vaia, il direttore dell'Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, che sin dall'inizio si è occupato dello studio del coronavirus. Solo ieri nel Lazio sono stati registrati oltre 16mila contagi, 189mila in tutta Italia. La regione è entrata in zona gialla, e il rischio – come durante le altre ondate di questa pandemia – è che il numero di ricoveri salga in modo eccessivo, andando a intasare reparti e terapie intensive. Sono soprattutto le persone che non si sono vaccinate a essere ricoverate in ospedale.

Il comitato tecnico scientifico COVID 19 Spallanzani ha condotto uno studio sulla nuova variante Omicron, rilevando che "l’aumento delle segnalazioni di COVID-19 dell’ultima settimana si accompagna ad un significativo cambiamento delle caratteristiche della malattia, con un incremento della quota di persone con sintomi lievi o assenti che ormai ha raggiunto il 75%. È una conferma della ridotta aggressività della variante omicron, che avevamo già segnalato in seguito ai primi contatti con i colleghi sudafricani ed ai rapporti provenienti da paesi europei. Ed è anche una ulteriore prova di come la campagna vaccinale, rafforzata dai progressi nella somministrazione della terza dose, contribuisca a rendere covid una malattia meno pericolosa". Secondo quanto rilevato dallo studio, "la prevalenza di Omicron è risultata pari al 14% nei ricoverati e al 60% in quelli non ospedalizzati dell’Ambulatorio monoclonali" dello Spallanzani. "Questo dato – prosegue lo studio – appare un’ulteriore conferma del fatto che Omicron, come già visto in Sud Africa e Gran Bretagna sembra associato a manifestazioni di malattia più lievi".

Allo Spallanzani i medici stanno trattando alcuni pazienti positivi, per le cui patologie potrebbero sviluppare una malattia grave, con un nuovo farmaco antivirale, il molnupinavir. "Questo farmaco è disponibile ora presso numerose strutture ospedaliere ed è indicato per persone con un tampone positivo ed altre patologie quali cardiopatie e pneumopatie gravi, obesità, malattie oncologiche in fase attiva, diabete mal controllato o immunodeficienze. In queste persone, se somministrato nei primi cinque giorni di malattia, garantisce una significativa riduzione del rischio di evoluzione della malattia verso un COVID grave".

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