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Vaia: “Qualcuno vuole che virus non finisca”. Poi spiega: “Aziende farmaceutiche rispettino patti”

Un post su Facebook pubblicato dal direttore sanitario dell’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani ha fatto molto discutere. Francesco Vaia ha parlato di non assecondare chi auspica e lavora perché il virus non abbia mai fine. E poi ha chiarito il senso delle sue parole: “Bisogna far rispettare i patti contratti in sede europea con le aziende farmaceutiche. In una fase di emergenza come questa attuare una moral suasion perché si superi il brevetto”.
A cura di Natascia Grbic
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Francesco Vaia, direttore sanitario istituto Spallanzani
Francesco Vaia, direttore sanitario istituto Spallanzani
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"Senza tentennamenti.Senza scorciatoie ma anche senza alchimie propagandistiche .Non inseguiamo le varianti, studiamole; non assecondiamo chi auspica e lavora perché non abbia mai fine. Con forza e determinazione, in Europa e dappertutto. Senza preclusioni e con lo sguardo dritto all’obiettivo vero: salvare le persone, tornare alla normalità". Sono queste le parole pubblicate su Facebook da Francesco Vaia, direttore dell'Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Un post criptico, che lancia un'accusa: qualcuno non sta facendo bene, e sta lavorando in direzione contraria a quella cui si dovrebbe andare per la fine della pandemia. Ma chi potrebbe essere l'oggetto dell'attacco di Francesco Vaia?

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Vaia chiarisce il senso del post: "Partita a scacchi tra noi e il virus"

Dato il terremoto scatenato dal post, il direttore dello Spallanzani ha deciso poi di chiarire ciò che voleva dire. Vaia, che nelle ultime settimane ha rilasciato diverse dichiarazioni in cui invitava a non terrorizzare con le varianti del virus, ha specificato che è necessario lavorare affinché siano rispettati gli accordi e siano consegnate le dosi di vaccino decise in fase di contrattazione. "La riduzione della contagiosità nella popolazione di ottant'anni e nel perso sanitario ci dice una cosa inequivocabile: il vaccino è una strategia fondamentale per uscire dalla pandemia, insieme alle terapie innovative come gli anticorpi monoclonali. Cosa dobbiamo fare: una sola cosa. Senza distrazioni, dritti all'obiettivo. Bisogna approvvigionarsi di più dosi di vaccino. Bisogna far rispettare i patti contratti in sede europea con le aziende farmaceutiche. In una fase di emergenza come questa attuare una moral suasion perché si superi il brevetto e venga concesso per esempio a industrie italiane di produrre il vaccino. Bisogna anche superare la logica geopolitica: se un vaccino è sicuro ed efficace bisogna acquisirlo immediatamente. Se lavoriamo in questa direzione usciremo dalla pandemia, diversamente si allungheranno di moltissimo i tempi".

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