“Vai a votare? Ti vedo”, spunta la foto del cecchino. Cgil denuncia intimidazioni social per i referendum

"Migliaia di commenti carichi di odio sono stati scritti in questi mesi di campagna dai sostenitori delle formazioni politiche della destra contro la Cgil. È inaccettabile". A pochi giorni dai referendum dei prossimi 8 e 9 giugno, il sindacato ha denunciato online le continue intimidazioni a cui ogni giorno è sottoposto. Dopo lo striscione appeso davanti alla sede a Roma, in cui l'invito dei giovani di Marco Rizzo di Gioventù Popolare è quello di andare al mare nei giorni del voto (oltre a un esplicito fuck Cgil), è il turno di un commento minatorio sotto ai post del sindacato, già segnalato alla Questura.
"Vai a votare? Ti vedo…", si legge nel commento, accompagnato dall'immagine di un cecchino dell'Aeronautica Militare. "Questo è uno tra i diversi commenti intimidatori lasciati da un utente, che per immagine di profilo ha il logo di Fratelli d'Italia", sottolineano dalla Cgil in una nota.
La reazione: "Inaccettabile escalation"
Il sindacato ha scelto di mostrare il commento, cancellando il nome dell'utente ma non la sua foto profilo, e ha accompagnato l'immagine a una nota. "In questo caso una minaccia inquietante rivolta a chi, l'8 e il 9 giugno, si recherà ai seggi, indipendentemente da cosa sceglierà di votare e che abbiamo segnalato al Questore di Roma, durante l’incontro in merito al clima di tensione e intimidatorio che sta crescendo con l’avvicinarsi delle date del voto dei referendum", hanno fatto sapere dalla Cgil.

"Questa situazione è inaccettabile. Siamo di fronte a una vera e propria escalation: prima i manifesti strappati e imbrattati, poi le offese sui social, l'attacco alla nostra sede sindacale. Eora le minacce. Chi ha importanti ruoli istituzionali non può continuare a screditare il diritto al voto e minare la partecipazione alla vita democratica".
Cgil: "Serve ferma condanna"
"Ci aspettiamo che ci sia una ferma condanna da parte di tutte le forze politiche e sociali per quanto sta accadendo e che le istituzioni agiscano per garantire l’esercizio del voto in serenità. Non ci rassegniamo all’idea di un Paese dove la più alta espressione della partecipazione democratica, il voto, si eserciti in un clima intimidatorio".
L'invito, in conclusione, è quello di andare a votare: "A chi ha questa idea della democrazia -concludono dalla Cgil – Diamo una rassicurazione: l’8 e il 9 giugno ci vedrà in tanti andare a votare".