video suggerito
video suggerito

“Voleva il numero per evitare la multa e mi ha urlato contro”, anche una tassista segnala il vigile molesto

“Ero al lavoro. Si è avvicinato dicendomi che dovevo assolutamente spostarmi. Ma che se gli avessi dato il mio numero avrebbe chiuso un occhio. Gli ho risposto male, mi ha riso in faccia”, questo il racconto a Fanpage.it di una tassista che ha subito molestie da un vigile a Roma.
A cura di Beatrice Tominic
267 CONDIVISIONI
A destra il vigile nel video del catcalling.
A destra il vigile nel video del catcalling.

"Il numero di telefono per chiudere un occhio ed evitare una multa? Lo ha fatto anche con me. Io, però, pensavo che scherzasse. Poi ha tirato fuori il telefonino...". Pronto ad appuntarsi le cifre da segnare in rubrica, ancora una volta, il vigile della polizia locale di Roma Capitale che negli ultimi giorni è stato al centro delle cronache per aver fatto catcalling ad una ragazza che si è trovata a passeggiargli accanto.

Dall'altra parte, attonita, una tassista che si trovava seduta al posto del conducente in auto, in servizio. "Ho capito che si trattava dello stesso, perché le zone in cui è attivo sono più o meno sempre le stesse. Piazza Risorgimento, via Candia, piazza Cavour – ha spiegato a Fanpage.it – E mi sono ricordata di quello che è successo qualche mese fa".

 Il numero di telefono: "Pensavo scherzasse"

"Mi trovavo con il taxi in piazza Cavour, davanti alla Cassazione, nel pieno della stagione invernale, era qualche mese fa. L'ho visto venire verso di me, da solo. Ti devi spostare, ti devi spostare, mi ha urlato in malo modo. Tanto che mi sono arrabbiata. Intanto mi dia del lei, ché noi non ci conosciamo. Poi guardi, sto lavorando, dove mi metto? Adesso mi sposterò. E lui mi ha risposto, dandomi tre possibilità", ha ricordato a Fanpage.it.

La tassista in attesa a pochi passi da piazza Cavour.
La tassista in attesa a pochi passi da piazza Cavour.

"Allora. O te ne vai via o mi dai i documenti e ti faccio la multa. Altrimenti mi dai il numero e usciamo insieme", le ha risposto. "Io ho pensato fosse una battuta, come capita spesso nella quotidianità del lavoro, sia con uomini che con donne. Così ho ribattuto che avrei scelto la busta numero tre. Sono stata al gioco, pensando che giocasse". Poco dopo ha scoperto che non era così.

Il racconto della tassista: "Ci ha provato anche con me"

"Mi ha fatto un cenno di assenso. Poi ha tirato fuori il cellulare. Mi ha chiesto il numero ed è rimasto in attesa. E gli ho dovuto spiegare che stavo scherzando". A quel punto il suo tono è cambiato: "Adesso ti faccio la multa perché sei anche senza cintura, mi ha detto cominciando a trovare qualsiasi appiglio per multarmi, mentre ero seduta, ferma – ha ripercorso – E mi sono affrettata: Senta, facciamo una cosa. Io me ne vado. Ma sappia che lei non è proprio consono al suo ruolo, gli ho detto. E mi è scoppiato a ridere in faccia".

Ci ha messo un attimo a comprendere che, probabilmente, si trattava dello stesso vigile: "La zona in cui lavora è quella, lo conosciamo tutti e tutte. Si comporta così con noi tassiste e tassisti, ma anche con altre persone. Una volta l'ho visto importunare delle turiste all'incrocio di via Candia, ad esempio. Sicuramente è un personaggio particolare. Ma fa così da tempo. Io resto ogni volta allibita – ha sottolineato – Non ho denunciato perché temo ritorsioni. So che frequenta la zona e io qui ci lavoro. Anche se da quel momento ho avuto la sensazione di essere presa di mira". L'invito del comando di Polizia Locale di Roma Capitale è quello di denunciare: "Soltanto a fronte di segnalazioni di questo tipo – spiegano i caschi bianchi – Per noi è possibile individuare il collega e fare scattare eventuali controlli".

267 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views