Un topo corre fra le sedie e i tavoli del ristorante, sequestrato il Good Sushi in via Prenestina

Il topo che corre fra le sedie e i tavoli e si aggira per le stanze del ristorante per la polizia di Stato della Capitale è soltanto la punta dell’iceberg delle gravi carenze igieniche e di sicurezza riscontrate in un grande ristornante etnico sito al civico in via Prenestina. Secondo quanto appreso da Fanpge.it, si tratta del Good Sushi, al civico 1019. Per questa ragione il locale è stato chiuso dagli agenti, in particolare dal personale della Divisione Amministrativa della Questura, arrivato sul posto insieme agli agenti del Distretto di zona e della Squadra Mobile.
Cosa non andava nel ristorante etnico chiuso dalla polizia
Le prime mancanze sono state riscontrate immediatamente una volta entrati nel grande locale, strutturato su due piani. Non c'erano estintori e, laddove presenti, con revisione scaduta da diversi anni ed utilizzati come fermaporte. Le uscite di emergenza erano ostruite, l'impianto elettrico privo di alcuna manutenzione e pessime condizioni igienico sanitarie nella conservazione degli alimenti.
Un'ennesima sorpresa inaspettata quanto spiacevole è arrivata in una delle sale dedicate alla clientela quando, fra le sedie accatastate, è spuntato un topo che ha iniziato a correre a scappare, per sottrarsi alla cattura.
Una sala allestita come dormitorio per i lavoratori irregolari
La situazione, spostandosi nelle altre stanze, si è sempre più aggravata fino al ritrovamento di una sala allestita come dormitorio con materassi e stuoie ammassati sul pavimento per i 45 dipendenti assunti. Due di loro, invece, sono risultati privi di valido titolo per la permanenza in Italia: sono immediatamente scattati approfondimenti da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura per valutare l’adozione di eventuali provvedimenti di rimpatrio nel loro Paese d’origine.

Sequestrato il Good Sushi: cosa succede adesso
A fronte dei ritrovamenti, il ristorante è stato posto sotto sequestro preventivo. La Procura di Roma ha poi chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la convalida. Oltre agli agenti presenti anche gli operatori del personale della ASL Roma 2 che ha disposto la distruzione dei cibi mal conservati e ha proceduto alle contestazioni per la materia di loro competenza. Nel mirino della polizia è finito il finito un ristoratore, parte di una società il cui amministratore ed il socio di maggioranza sono entrambi originari della Repubblica Popolare Cinese.