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Tapis roulant sotto al traforo Umberto I: la proposta a vantaggio dei negozianti

È stato il presidente di Federmoda Roma a proporre l’installazione dei tapis roulant sotto al traforo Umberto I: “Spero nella realizzazione, sarebbe utile a cittadini e negozianti.”
A cura di Beatrice Tominic
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Installare dei tapis roulant sotto al traforo di via Milano come nell'aeroporto di Roma Fiumicino: è questa l'idea di Massimo Bertoni, presidente della Federmoda Roma e membro del consiglio nazionale. Il progetto è già stato sottoposto al presidente della commissione Urbanistica della capitale, Tommaso Amodeo che, come riporta in un articolo pubblicato oggi da il Messaggero, ha accolto la proposta positivamente. "So che il presidente ha già scritto al sindaco Roberto Gualtieri e all’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè – ha spiegato Bertoni – confido che possa trovare presto una realizzazione."

"Si tratta di un progetto a costi contenuti che potrebbe essere anche realizzato solo su un lato del Traforo, al posto di uno dei due marciapiedi e i lavori considerata l’ampiezza della strada si potrebbero realizzare senza ripercussioni sulla circolazione."

I vantaggi per muoversi in città

Secondo il presidente di Federmoda i vantaggi nell'installazione di un'infrastruttura di questo genere sono molteplici: "Permetterebbe di passare da una parte all’altra in tempi più rapidi e si potrebbe anche tutelare con delle barriere in plexiglass ad esempio o dei sistemi di videosorveglianza – ha dichiarato – Solo un modo per sconfiggere anche il timore a percorrere quel traforo che spesso e volentieri blocca e limita le persone."

Il servizio, gratuito per i cittadini e le cittadine, potrebbe essere per loro un'alternativa alla metropolitana per muoversi nel centro della capitale e, allo stesso modo, aiuterebbe economicamente i due quartieri centrale: non è escluso che i prossimi giorni vengano effettuati studi sulla fattibilità del progetto e per analizzare i costi e i benefici del piano.

Il guadagno per i negozi del centro

Il traforo intitolato ad Umberto I collega da una parte il quartiere Monti-Esquilino e dall'altra il Tridente, con la zona dei negozi per antonomasia, via del Corso e dei Condotti.

"Bisogna considerare che tra la pandemia da Covid-19 e i lavori su via Nazionale, prima per togliere i sampietrini, poi per mettere l’asfalto e adesso, chissà, il tram, la strada che un tempo era una delle più commerciali è andata via via desertificandosi", ha poi concluso Bertoni. Soltanto Federmoda, ad esempio, a fronte di 115 negozi in totale, ne ha contati 45 chiusi.

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