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Tangenziale di Roma, Campidoglio deve risarcire i cittadini con mezzo milione: troppo smog, limite fissato a 30km/h

La Cassazione conferma il risarcimento ai residenti della Tangenziale e impone a Roma Capitale il limite di 30 km/h. Rischio nuovi ricorsi in città.
A cura di Francesco Esposito
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Una sconfitta che potrebbe costare molto quella in Corte di Cassazione per Roma Capitale. Il Campidoglio dovrà risarcire per un totale di mezzo milione di euro un gruppo di residenti nei pressi della Tangenziale che aveva presentato un ricorso contro l'inquinamento acustico e dell'aria. Inoltre, il Comune dovrà abbassare il limite di velocità a 30 chilometri orari nel tratto che va da Corso Francia alla galleria Giovanni XXIII. Ma il pronunciamento dei giudici porta con sé anche il rischio di ricorsi, attirati dal precedente, da parte dei romani che abitano su altre strade ad alta percorrenza.

Come riportato da Il Corriere della Sera, mercoledì 13 novembre la Corte ha respinto il ricorso dell'Avvocatura capitolina contro la causa intentata da alcuni residenti tra via degli Orti della Farnesina e la galleria Giovanni XXIII, che chiedevano provvedimenti contro smog e rumore. Un procedimento iniziato circa dieci anni fa, mentre nel 2023 il secondo grado di giudizio aveva stabilito un risarcimento di 10mila euro a ciascun ricorrente, ma anche l'abbassamento della velocità massima nel tratto in questione. Una soluzione che ora il Comune dovrà attuare se vuole evitare che altri abitanti, a catena, seguano l'esempio dei loro vicini.

Da segnalare anche la mancata convocazione, fra primo e secondo grado, di un tavolo di confronto con cui i residenti speravano di ottenere ascolto e una soluzione condivisa. Ad esempio, l’installazione di pannelli fonoassorbenti: “Il rimedio ottimale alle immissioni di rumore riscontrate”, come scritto dai giudici nella sentenza di due anni fa dopo aver consultato un perito del Tribunale, a differenza delle finestre autoventilanti che isolano dai rumori solo all'interno e non all'esterno e non favoriscono la circolazione dell’aria.

Invece il confronto per un accordo extragiudiziario non c’è stato. Così si è arrivati al secondo grado, dove è stato stabilito che l’installazione dei pannelli è a carico del Campidoglio. In più, dopo il ricorso in Cassazione giudicato inammissibile, i residenti, assistiti dagli avvocati Alessandra Neri e Piero Sandulli, otterranno un lauto risarcimento.

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