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Studenti del Visconti denunciano: “Abbiamo subito un’aggressione fascista, erano 15 contro uno”

È successo sabato a Trastevere. “Due erano di scuola nostra, gli altri 15 erano tutti ventenni, di Casapound – racconta uno studente a Fanpage.it – Cercavano uno solo di noi. Non l’hanno trovato e se la sono presa con gli altri”.
A cura di Beatrice Tominic
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Lo striscione esposto contro il Blocco Studentesco e a favore dell'antifascismo una decina di giorni prima dell'aggressione ai danni dei ragazzi del collettivo.
Lo striscione esposto contro il Blocco Studentesco e a favore dell'antifascismo una decina di giorni prima dell'aggressione ai danni dei ragazzi del collettivo.

Un attacco squadrista quello descritto dagli studenti del liceo Visconti di Roma. "È successo sabato scorso, noi eravamo a Trastevere – spiega uno dei ragazzi del collettivo a Fanpage.it – Alcuni del collettivo del Visconti, altri da altre scuole. Altri ancora non fanno neanche politica studentesca, erano con noi solo perché amici nostri. Stavamo trascorrendo un normale sabato sera quando abbiamo visto due studenti della nostra scuola delle liste di estrema destra raggiungerci. Con loro, una quindicina di ragazzi tutti più grandi, tutti ventenni, di Casapound. Cercavano uno di noi, non l'hanno trovato ed è scoppiata la rissa".

L'antefatto: lo striscione a scuola

Non è la prima volta che la scuola si trova invischiata in scontri fra gruppi di estrema destra e quelli di sinistra. "Poco più di dieci giorni fa abbiamo esposto uno striscione per ribadire uno dei nostri valori, l'antifascismo, contro il Blocco Studentesco. Ma alcuni ragazzi di un'organizzazione neofascista hanno provato a strapparlo – continua lo studente – Hanno puntato uno di noi. Gli hanno detto Ti veniamo a cercare. Lui non si è lasciato intimidire e mentre andavano via gli ha urlato contro il nome e il cognome".

Cosa è successo sabato sera

Sabato scorso il gruppo è tornato, presentandosi a Trastevere, dove sapeva che li avrebbe trovati. "Quando si sono avvicinati cercavano proprio lui, ma non c'era. Quella sera era rimasto a casa, forse già dormiva – ricorda a Fanpage.it il ragazzo, ripercorrendo la serata – Ad aprire la strada sono stati i due studenti di scuola nostra, seguiti dai ventenni, a volto coperto. Si sono mostrati subito ostili. Non hanno trovato chi cercavano, ma hanno trovato i suoi amici. C'ero anche io, se la sono presa con noi".

Secondo quanto raccontato dal ragazzo, avrebbero subito iniziato a picchiarli. "Uno di scuola nostra si è avvicinato ad un ragazzo, gli ha dato un calcio in pancia. Poi è iniziato lo scontro. Uno di noi, che neanche si occupa di politica o di rappresentanza a scuola, si è preso due pugni in faccia. È stato portato in ospedale, è rimasto un paio d'ore. Gli hanno messo dei punti, gli hanno rilevato delle microfratture". Prima che la lo scontro fosse alimentato, sono stati cacciati via: "I primi colpi hanno messo in allarme i passanti e sono andati via".

La reazione dei genitori

Non appena appreso quanto avvenuto è iniziato in passaparola nelle chat dei rappresentanti d'istituto, dove sono presenti anche i portavoce dei genitori. "Alcuni hanno manifestato una preoccupazione, forse irrazionale ma giustificata – dice ancora – Altri invece hanno dimostrato soltanto tanta ipocrisia: hanno parlato di quanto accaduto come se si fosse trattato di uno scontro fra bande rivali, ma non è andata così. Da una parte c'erano loro, con il loro attacco squadrista, dall'altra parte però non c'era il collettivo di scuola: del Visconti eravamo pochi".

Poi conclude: "Quanto accaduto è un fatto grave, non possono liquidarci con un Fate attenzione, dovete stare tranquilli e volervi tutti bene. Perché non è così che è andata".

La manifestazione il 4 novembre

Nel frattempo l'appuntamento con il collettivo del liceo Visconti sta organizzando l'appuntamento per il prossimo 4 novembre.

"Da figli della Resistenza, rivendichiamo il 25 aprile come nostra origine. E da figli della Resistenza scenderemo tutti in piazza il 4 novembre, per la mobilitazione nazionale a Roma contro le guerre che partirà a Piazza Vittorio dalle 14 – dicono gli studenti, che aderiscono a Osa, Opposizione Studentesca d'Alternativa -Perché noi non siamo figli della prima guerra mondiale, perché ricordiamo le barbarie che le guerre fatte di nazionalismo e militarismo hanno prodotto (dalle dittature fasciste alle stragi dei popoli) e che tutt’oggi producono, per affermare che siamo figli di un’altra storia che oggi cammina sulle nostre gambe, di studenti, lavoratori, donne, migranti, sfruttati".

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