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Striscione contro referendum davanti alla Cgil: “Ennesima provocazione, fomentati dalla parole di Meloni”

Nella notte è spuntato un striscione contro i referendum davanti alla sede della Cgil: “Si tratta dell’ennesima provocazione. Noi non ci nascondiamo”.
A cura di Beatrice Tominic
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Gli striscioni appesi davanti alla sede della Cgil.
Gli striscioni appesi davanti alla sede della Cgil.

"È l'ennesima provocazione che, come da copione, avviene sempre di notte per non essere visti perché sono i primi a sapere di essere dalla parte sbagliata della storia e non ci vogliono mettere la faccia". È quanto si legge in una nota della Cgil dopo che, nella notte fra ieri e oggi, lunedì 2 e martedì 3 giugno, è stato appeso uno striscione contro la partecipazione ai referendum per il lavoro e la cittadinanza del prossimo fine settimana.

"L'8 e il 9 giugno tutti al mare!", hanno scritto in un primo striscione. "Fuck Cgil", si legge in un secondo, vicino. La firma, riportata nello striscione più grande, è quella di Gioventù Popolare, organizzazione giovanile di Democrazia Sovrana Popolare, che fa capo a Marco Rizzo. Nel corso della mattinata lo striscione è stato prontamente rimosso.

Gli striscioni visti dall'alto.
Gli striscioni visti dall'alto.

La reazione della Cgil

"Hanno paura del voto!", hanno esordito nella nota della Cgil in cui è stato denunciato l'accaduto –
Nella notte della Festa della Repubblica, fomentati dalle parole dei rappresentanti istituzionali, per ultima la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ignoti hanno appeso uno striscione contro la partecipazione ai referendum davanti la sede della Cgil di Roma e Lazio".

Lo striscione è stato appeso nella notte. "Agiscono così per non essere visti perché sono i primi a sapere di essere dalla parte sbagliata della storia e non ci vogliono mettere la faccia – spiegano ancora – Noi non ci nascondiamo, non abbiamo paura del confronto: l'8 e il 9 giugno andiamo a votare affinché le lavoratrici e i lavoratori abbiano dei diritti in più".

Striscione contro i referendum: le reazioni

Non appena si è diffusa la notizia dello striscione contro ai referendum appeso nella notte davanti alla sede del sindacato, sono state molte le reazioni. "Un attacco vile, difendiamo il diritto al voto contro intimidazioni. Si tratta di un ulteriore segnale della deriva civica e antidemocratica a cui stiamo assistendo – fanno sapere con una nota da Roma Futura – È lecito che, in una sana competizione politica democratica, si cerchi di portare l’elettorato sulle proprie posizioni. Quello che è inammissibile è denigrare il voto e la partecipazione alle scelte del Paese e farlo nella notte della Festa della Repubblica è ancor più grave", concludono poi.

"Non stupisce il becero invito di andare al mare quando tanti esponenti del centrodestra manifestano il proprio dissenso a votare – fa eco Claudio Marotta, consigliere di Sinistra Civica Ecologista e presidente della Commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione della Regione Lazio – Certe provocazioni sono sinonimo di nervosismo per l’aumento crescente di voglia di partecipare al voto", conclude.

"La vittoria dei 5 sì ai referendum fa paura a quanti in questo Paese sono nemici della democrazia e dei suoi istituti, come appunto il libero voto e i referendum popolari, e temono la lotta per la tutela dei diritti. Il dato davvero preoccupante è che a stimolare questi episodi possa essere anche il clima antidemocratico creato proprio dal cattivo esempio di chi è al Governo e nelle Istituzioni, e che, a partire dalla premier Meloni, invita a boicottare il voto. Non ci fermeranno", aggiunge la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia.

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