Stadio a Pietralata, presidente Arci denuncia: “Strattonato da vigili, stavo filmando gli abbattimenti”

A Pietralata sono cominciati gli abbattimenti degli alberi del ‘bosco', nell'area dove saranno realizzati gli scavi archeologici, necessari per la presentazione del progetto definitivo del nuovo stadio della Roma. Sul posto era presente questa mattina anche Vito Scalisi, presidente di Arci Roma: "C'erano tre residenti che mi hanno allertato perché avevano sentito il suono delle motoseghe. Ci hanno preso un po' di sorpresa, perché venerdì nell'area erano entrati gli ornitologi, avevano posizionato tutta la strumentazione. Anche l’agronomo del Comune ci aveva detto che prima di procedere all’abbattimento degli alberi si sarebbe dovuto verificare con l’avifauna la presenza di nidi. In questo periodo a Roma non si possono abbattere alberi se non è stata verificata l’assenza di nidi, perché è un periodo di divieto", ha spiegato a Fanpage.it.
Il presidente dell'Arci Roma ha quindi provato a documentare gli abbattimenti, ma è stato immediatamente fermato dalla polizia locale: "C'erano le volanti all'ingresso, mi hanno chiesto i documenti, io ho chiesto loro spiegazioni dal momento che non stavo facendo nulla e non mi trovavo nell'area di cantiere. Quella è un'area raggiungibile, c'è ancora un carrozziere. Non mi hanno dato spiegazioni e anzi si sono posti subito in maniera negativa. Ho provato a prendere il cellulare e ho detto loro ‘Ora filmo per documentare quanto sta accadendo', ma mentre prendevo lo smartphone sono stato strattonato e sostanzialmente minacciato di fermo. Volevano portarmi via e siamo arrivati fino alla volante. Ho iniziato a chiamare gli altri, sono arrivati e si sono fermati. Mi hanno identificato, poi mi hanno ridato i documenti. Questa la dinamica di stamattina".
"C’è un clima di tensione molto elevato anche con le forze dell’ordine, vista la reazione nei miei confronti, che è stata subito aggressiva, come se mi stessi opponendo a qualcosa. A mio avviso è un clima di esasperazione dettato dalla contrapposizione creata dalla propaganda e dall’assoluta mancanza di interlocuzione col territorio in questi anni", ha dichiarato ancora Scalisi a Fanpage.it.
Solidarietà per quanto accaduto arriva dai consiglieri capitolini del Movimento 5 Stelle, con la capogruppo Linda Meleo e il consigliere e vice presidente della Commissione Ambiente, Daniele Diaco, che scrivono in una nota: "Oggi è stata l'ennesima giornata burrascosa a margine dell'inizio dei lavori per la costruzione dello Stadio della Roma. A rimetterci stavolta è stato il Presidente di Arci Roma Vito Scalisi, persona degnissima e da sempre al servizio esclusivo della cittadinanza. Esprimiamo massima vicinanza e solidarietà a Vito, auspicando d'ora in avanti un clima di collaborazione, pacifico e democratico fra i vari livelli istituzionali e le Associazioni coinvolte nell'affaire Pietralata, al fine di creare un ponte di dialogo che possa evitare qualsivoglia situazione di scontro come purtroppo è accaduto anche oggi. Ecco, questo non deve più succedere: restiamo a disposizione perché questa idea di cooperazione possa realizzarsi in fatti concreti".
La preoccupazione dell'Arci è fortissima, ha spiegato ancora Scalisi: "Il nostro timore è che si proceda e poi il progetto si blocchi non tanto per le proteste, ma perché non c’è una reale fattibilità di riqualificazione in quell’area. E ci troveremmo con un ulteriore danno ambientale. Quando mancano i processi di partecipazione dal basso – che sono per definizione propri delle politiche di sinistra – si crea necessariamente una contrapposizione. Penso che questa giunta non stia agendo politicamente come una giunta di sinistra. I percorsi partecipativi e democratici sono fondamentali".
L'amministrazione capitolina, tuttavia, ha sostenuto e continua a sostenere di non aver mai negato il confronto con i cittadini. E del resto, è la tesi della giunta Gualtieri, il dibattito pubblico in merito al progetto dello stadio della Roma è stato garantito. "Ma il progetto neanche c'era, si è discusso di niente. Sono state poste una serie di prescrizioni da rispettare nel progetto definitivo, che la Roma deve ancora presentare. Quindi non è stato un processo di partecipazione, ma una comunicazione unilaterale. Gualtieri non è mai andato nell’area. Io lo ripeto sempre e l'ho detto anche all'assessore Veloccia: il clima di sfiducia si è creato perché per due anni hanno negato l’esistenza di un’area boschiva certificata da tre agronomi. A quel punto il dialogo viene meno e il dialogo si è rotto", ha spiegato ancora Scalisi.