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Sporcizia, farmaci scaduti e infermieri non vaccinati su 160 ambulanze controllate a Roma

Nel corso di alcuni controlli i carabinieri del Nas di Roma hanno scoperto diverse irregolarità a bordo di 160 autoambulanze usate durante l’emergenza pandemica. Interni sporchi e arrugginiti, medicinali per il primo soccorso scaduti e infermieri in servizio non vaccinati contro il covid e privi di abilitazione.
A cura di Paola Palazzo
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Sporcizia, ruggine e medicinali scaduti. È quanto riscontrato dai carabinieri del Nas di Roma nel corso di alcune ispezioni all'interno di autoambulanze appartenenti ad aziende private e parcheggiate nei pressi di diversi presidi ospedalieri della Capitale. Nove i veicoli di soccorso sequestrati, per un valore di circa 500 mila euro e altri 160 mezzi non conformi alle normative che disciplinano la corretta erogazione del servizio e la sicurezza di operatori e pazienti a bordo. Tra i veicoli sottoposti a fermo amministrativo anche un'ambulanza privata situata nei pressi del Policlinico Agostino Gemelli e impiegata in interventi d'urgenza e pronto soccorso, nonostante l'immatricolazione indicasse diverse finalità. Inoltre, è stato sanzionato anche il conducente di un'ambulanza per aver utilizzato le sirene spiegate e occupato corsie preferenziali in assenza di condizioni di urgenza.

Ispezioni dei Nas sulle ambulanze, 160 irregolari su più di 1200

Le irregolarità sono emerse nell'ambito di alcuni controlli anti-Covid effettuati dal Comando carabinieri per la Tutela della salute. I militari hanno verificato se sui veicoli impiegati nel trasporto e soccorso sanitario fossero rispettati gli standard di igiene e sicurezza. 160 autoambulanze su più di 1200 ispezionate presentavano diverse irregolarità. In particolare, a bordo di alcuni mezzi sanitari sono state trovate parti arrugginite e incrostate, oltre a 154 confezioni di farmaci, 38 bombole di ossigeno e circa 464 dispositivi medici utilizzati nel primo soccorso scaduti di validità. Alcuni di prodotti riportavano la data di scadenza relativa a luglio 2018. Diverse ambulanze erano prive dei requisiti richiesti per autorizzare il trasporto dei pazienti in ospedale. Nel corso degli accertamenti è emerso che alcuni infermieri in servizio a bordo dei mezzi di soccorso non erano abilitati al primo intervento né erano stati vaccinati contro il Covid.

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