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“Sono tuo nipote, ho bisogno d’aiuto”: truffatori raggirano 37 anziani, il bottino è di 800mila euro

Si fingevano nipoti in difficoltà per estorcere denaro e gioielli agli anziani soli. Due arrestati a Roma: avevano accumulato un bottino di circa 800mila euro.
A cura di Francesco Esposito
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Una parte dei gioielli estorti (Foto da polizia)
Una parte dei gioielli estorti (Foto da polizia)

Chiamavano anziani soli, selezionati con cura, e si fingevano "nipoti in pericolo". La polizia ha arrestato a Roma due professionisti della truffa che, secondo le prime ricostruzioni, avevano raggirato 37 persone arrivando a mettere da parte un bottino da 800mila euro. I due ora si trovano in carcere su disposizione del giudice per le indagini preliminari e sono gravemente indiziati dei reati di truffa ed estorsione.

Si fingevano parenti in difficoltà per chiedere denaro e gioielli

Gli investigatori del VII Distretto San Giovanni, sotto la direzione della procura di Roma, hanno indagato per mesi per ricostruire l'intera trama di inganni e truffe messi in piedi dagli arrestati. I due complici avevano uno schema ben rodato: contattavano per telefono le loro vittime, che sapevano essere persone anziane e sole, e si fingevano parenti in difficoltà, magari perché coinvolti in incidenti o a rischio processo. Con questa scusa chiedevano denaro per pagare l'oblazione, cioè un rito alternativo previsto dal codice penale italiano per cui con un pagamento si possono estinguere i reati per cui la pena prevista è una contravvenzione.

Dopo che il finto parente raccoglieva la fiducia delle vittime, entrava in scena il complice. Si presentava a casa dell'anziano fingendosi un incaricato delle poste o un corriere delegato al ritiro del denaro, ma anche dei gioielli, che sarebbero serviti a saldare il debito nei confronti della giustizia e ad evitare procedimenti penali. Ed ecco riuscito il raggiro.

Le indagini della polizia: truffati 37 anziani

Gli investigatori hanno incrociato le analisi di tabulati telefonici, filmati delle videocamere di sicurezza e dei sistemi di tracciamento satellitare delle auto dei truffatori. Sono così riusciti a identificare la coppia, che aveva messo da parte un bottino pari a circa 800mila euro fra denaro contante e oggetti preziosi.

Nei cellulari dei complici, che sono stati posti sotto sequestro, sono state trovate decine di immagini della refurtiva. I due arrestati sono stati anche riconosciuti dalle loro vittime. Le indagini della polizia hanno consentito di attribuire alla coppia ben 37 episodi di truffa ed estorsione, tutti commessi tra Roma e provincia.

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