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Soldi dai criminali in cambio di informazioni riservate: chiuse indagini su Camilla Marianera

I pm della procura di Roma hanno comunicato la fine delle indagini e chiesto il giudizio immediato per Camilla Marianera e per il suo fidanzato Jacopo De Vivo.
A cura di Enrico Tata
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Processo immediato. È quanto chiedono i pm della procura di Roma per Camilla Marianera e per il suo fidanzato Jacopo De Vivo. Gli inquirenti hanno comunicato la fine delle indagini sulla coppia, accusata di corruzione per aver venduto informazioni riservate dall'ufficio intercettazioni del tribunale di Roma.

I due si facevano pagare dai 300 ai 700 euro in cambio di ‘soffiate' dalla procura. I loro presunti clienti erano criminali e pregiudicati della malavita romana e tra i principali contatti della coppia c'era per esempio Luca Giampà, narcos dell'Eur e marito di Mafalda Casamonica.

Qualcuno, una talpa della procura, rivelava alla giovane avvocata dove si trovavano microspie e localizzatori Gps e i due fidanzati vendevano l'informazione. In sede di interrogatorio, Marianera e De Vivo hanno sempre sostenuto, tuttavia, che in realtà le loro erano soltanto "millanterie" per guadagnare qualche centinaio di euro.

Per gli indagati, quindi, non esiste alcuna "gola profonda", ma su questo sono ancora in corso le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Roma. C'era davvero una persona all'interno del tribunale che faceva trapelare all'esterno informazioni riservate? A questo interrogativo dovranno cercare di rispondere i militari coordinati dai pm Giulia Guccione e Francesco Cascini.

Marianera, 29 anni, e De Vivo, 31 anni si trovano in carcere da due mesi e mezzo e di recente il tribunale del Riesame ha confermato la misura cautelare disposta dal gip. Insieme ai due sono stati iscritti sul registro degli indagati anche quattordici funzionari degli uffici giudiziari di piazzale Clodio. In attesa di valutare la loro posizione, la domanda dei pm resta soprattutto una: come faceva Marianera, ex praticante di uno studio legale e con una minima esperienza all'interno del tribunale di Roma, ad avere così facilmente accesso a documenti riservati? Agiva per conto di qualcuno? È plausibile la tesi della talpa interna? Oppure davvero quelle della coppia erano solo conoscenze millantate?

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