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Sindaci in rivolta contro Gualtieri sul termovalorizzatore: “Mai ascoltati, da lui narrazione tossica”

I sindaci dei Castelli Romani sono stati convocati dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per discutere del termovalorizzatore di Santa Palomba. Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, a Fanpage.it: “Gualtieri dice di evitare narrazioni tossiche, ma ne è lui l’artefice. È lui che ha creato una narrazione tossica”.
Intervista a Massimiliano Borelli
Sindaco di Albano Laziale
A cura di Enrico Tata
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Dopo le proteste dei comitati contro l'inceneritore, a cui è stata negata una sala in Campidoglio per un convegno sul tema, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha convocato in Campidoglio i sindaci dei Castelli Romani per discutere con loro del termovalorizzatore di Santa Palomba. Il terreno dove dovrebbe sorgere l'impianto è all'estrema periferia del Municipio Roma IX, ma confina con i comuni di Pomezia e Albano Laziale. Presenti all'incontro i sindaci di Nemi, Ariccia, Albano Laziale, Castel Gandolfo, Frascati, Velletri, Ardea, Pomezia, Genzano, e Marco Alteri della Rete Tutela Roma Sud.

Massimiliano Borelli, sindaco di Albano Laziale, esponente del Partito democratico, restate contrari al termovalorizzatore dopo l'incontro con Gualtieri?

Il sindaco Gualtieri ha ribadito le sue posizioni, ma noi non abbiamo condiviso né l'impostazione data finora né la sostanza. Ha parlato di un confronto avviato, ma solo oggi abbiamo avuto l'occasione di essere ricevuti in Campidoglio. Abbiamo dovuto attendere più di un anno per poter discutere su temi che potevano essere affrontati in modo completamente diverso. Un conto è parlare oggi a giochi fatti e un conto era incominciare a ragionare prima dell'avvio della gara per la realizzaizone dell'impianto. Noi ci siamo appellati al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato, cercando di opporci in tutti i modi. Non ci è andata bene, ma il problema resta: il sindaco oggi si è vantato di un percorso partecipativo che non è mai esistito.

Perché siete contrari a questo impianto?

I nostri dubbi sul termovalorizzatore permangono. Per noi ci sono problemi sia in termini tecnologici che in merito alla localizzazione e alla grandezza dell'impianto. Siamo convinti che potevano esserci altre tecnologie da mettere in campo, ma questa sicuramente è la soluzione più semplice, benché molto costosa, perché si brucia tutto senza distinzione. Abbiamo chiesto per quale motivo, per esempio, non si sia fatta la scelta del riciclo chimico a ossidazione parziale? Si può dire tutto, ma far passare il termovalorizzatore come la soluzione migliore per l'ambiente è veramente assurdo.

Gualtieri ha ribadito che la scelta del termovalorizzatore è quella più giusta. E questo, ha aggiunto, "non lo dico io, ma è quello che dicono anche i magistrati e i governi, la quota indifferenziata oggi può andare in discarica o in termovalorizzazione"…

Abbiamo detto chiaramente che la scelta del termovalorizzatore è del tutto legittima, ma si tratta di una scelta. Continuava a dire che lui si sta muovendo nell'alveo della legalità, ma questo nessuno lo ha mai messo in discussione. Ma si trattava, invece, di fare una scelta politica, di prospettiva e di futuro. Il futuro dei nostri territori con un termovalorizzatore del genere lo vediamo nero.

Il sindaco ha consigliato di "evitare le narrazioni tossiche" attorno alla costruzione del termovalorizzatore di Roma. Come rispondete?

Nessuno sta facendo terrorismo psicologico come ha insinuato Gualtieri. Stiamo semplicemente difendendo il nostro territorio da una scelta tecnologica che a nostro avviso, e parlo a nome di 20 sindaci che rappresentano 600mila cittadini, non risponde alle esigenze dei nostri territori. Il sindaco di Roma parla senza considerare il fatto che quell'intervento incide esclusivamente sui nostri territori, non certo a Prati, al Tuscolano o all'Eur.

Non c'è mai stato un confronto sul termovalorizzatore, per essere chiari fino in fondo. Venti sindaci a dicembre 2022 hanno inviato una nota protocollata al sindaco Gualtieri, chiedendo con urgenza un incontro per dibattere su alcune delle preoccupazioni che avevamo e che continuiamo ad avere, che di certo non sono state fugate da un incontro come quello di oggi. Quando un sindaco riceve da parte di altri colleghi, oltretutto è anche presidente della Città Metropolitana, una richiesta urgente di incontro e non procede a convocare i propri colleghi, ma come fa poi dopo a dire che c'è una narrazione tossica? È lui stesso che ha creato una narrazione tossica, è l'artefice di questa narrazione tossica, per mancanza di condivisone, informazione, programmazione.

Lei è un esponente del Partito democratico. Non si sente un po' abbandonato dal Pd nazionale?

Mi auguro che la decisione di non prendere posizione sul termovalorizzatore di Roma sia stata al centro di una riflessione da parte del Pd nazionale. Non si può essere sostenitori di operazioni green contro i termovalorizzatori i tante zone d'Italia e poi alzare la mano sull'impianto di Roma, solo perché il sindaco di Roma lo ha già inserito nella scaletta delle cose da fare nella Capitale d'Italia. Mi sembra un atteggiamento da Ponzio Pilato.

Gualtieri ha criticato anche il fatto che all'incontro di oggi erano presenti sindaci di comuni che sono distanti chilometri dall'inceneritore. Perché eravate in venti? 

Eravamo in 19 e non è stato coinvolto, perché fuori provincia il sindaco di Aprilia, ma anche Aprilia è coinvolta. Perché intorno al tavolo c'erano sindaci di comuni che si trovano a chilometri di distanza dal luogo dove dovrebbe sorgere il termovalorizzatore? Perché noi facciamo sistema, noi facciamo parte di una comunità che fa sistema sulle scelte del territorio, sia a livello sanitario, sia a livello culturale, sia a livello di impiantistica complessiva. Quando parliamo di sistema Castelli Romani, parliamo di 17 comuni e non solo di Albano Laziale. Siamo presenti in quanto parte di un territorio e quindi, quando si presenta un problema, siamo uniti. Questa cosa evidentemente sfugge al sindaco, che dovrebbe avere invece ben chiara questa filosofia, che è quella che anima la Città Metropolitana. Ma sulla gestione di questo ente, mi lasci dire, c'è disinteresse totale.

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