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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Serena Mollicone, irreperibile teste chiave: ha informazioni sul giorno dell’omicidio

La donna aveva parlato con la fidanzata di Santino Tuzi, che le aveva confidato della presenza di Serena in caserma il giorno dell’omicidio.
A cura di Natascia Grbic
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"Anna Maria mi ha detto di aver visto Serena in caserma la mattina del primo giugno 2001. Era andata a portare un panino e una bottiglietta d'acqua a Santino, e l'ha vista lì. Altre volte Serena era andata in caserma". Questa la testimonianza resa da Sonia De Fonseca nel corso dell'interrogatorio avvenuto nel 2018 nell'ambito delle indagini per l'omicidio di Serena Mollicone. La donna, che avrebbe dovuto testimoniare nel processo, è risultata irreperibile. Gli inquirenti non riescono più a rintracciarla: De Fonseca, residente per anni a Ceprano, rischia quindi di non poter rilasciare il suo racconto in Tribunale. Nel caso si dovesse verificare questa eventualità, sarà messo agli atti l'interrogatorio avvenuto nel 2018.

L'omicidio di Serena Mollicone: "Uccisa in caserma"

La donna ha dichiarato di aver parlato con la fidanzata di Santino Tuzi, il carabinieri morto suicida nel 2008. La donna avrebbe visto Serena in caserma il giorno dell'omicidio, un'ipotesi che confermerebbe l'impianto della Procura per la quale Serena sarebbe stata uccisa in caserma e poi portata nel bosco di Arce. Secondo l'accusa, la ragazza sarebbe stata uccisa dalla famiglia dell'allora comandante della stazione di Arce Franco Mottola, perché voleva denunciare il figlio per droga. La testa della ragazza sarebbe stata spinta contro lo stipite della porta della caserma, dopodiché Serena sarebbe stata trasportata esanime nel bosco. Quando si sono resi conto che era ancora viva, le hanno messo un sacchetto di plastica intorno alla testa. La famiglia Mottola respinge le accuse, e dice di non avere nulla a che fare con l'omicidio, rimasto per anni senza un colpevole. Il padre di Serena, Guglielmo Mollicone, è morto prima di scoprire la verità su quanto accaduto a sua figlia: per vent'anni si è battuto affinché fosse fatta giustizia.

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