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Sequestrato l’impianto di Albano Laziale, da oggi Roma non ha più una discarica

La Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro la discarica di Roncigliano ad Albano Laziale: a causa dell’ipotesi di una gestione illegittima e della mancanza di una fideiussione da parte della società che si occupa dell’impianto.
A cura di Beatrice Tominic
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Le proteste dei comitati civici dello scorso gennaio ad Albano Laziale contro la discarica di Roncigliano.
Le proteste dei comitati civici dello scorso gennaio ad Albano Laziale contro la discarica di Roncigliano.

Nella giornata di ieri, venerdì 11 marzo, la Guardia di Finanza di Velletri ha posto sotto sequestro preventivo e chiuso la discarica di Roncigliano, nella frazione di Cecchina di Albano Laziale. Così, dalla mattina di oggi, sabato 12, la città di Roma e provincia, non ha più una discarica attiva in cui sversare i propri rifiuti. L'impianto posto sotto sequestro ogni giorno si occupava di accogliere tra le 800 e le 900 tonnellate di rifiuti provenienti dalla capitale e dalla sua provincia.

Alla base del sequestro ci sarebbe l'ipotesi di una gestione illegittima dell'impianto e la mancanza di una fideiussione per la gestione della fase di post mortem, cioè delle garanzie finanziarie, che assicurino il pagamento dei costi legati alla chiusura e alla bonifica dell'impianto nell'arco di 30 anni. Tali garanzie servono, infatti, ad assicurare una corretta salvaguardia ambientale del sito durante tutto il periodo che segue la fase di operatività. Senza queste garanzie, invece, tutti i costi ambientali di manutenzione una volta terminato il periodo di attività ricadrebbero su soggetti pubblici a livello territoriale, nonostante il privato abbia ricevuto le risorse economiche necessarie.

Il sequestro della discarica

A fronte di questi mancati adempimenti, nella giornata di ieri i magistrati hanno addebitato all'EcoAmbiente, la società che gestisce l'impianto, l'accusa di gestione illegittima dell’impianto per assenza di un presupposto essenziale di efficacia della prescritta autorizzazione regionale. Verso l'ora di pranzo, infine, sono arrivati sul luogo gli agenti della Guardia di Finanza, che hanno apposto i sigilli e posto sotto sequestro l'intera discarica.

Come specifica in una nota il procuratore della Repubblica di Velletri, Giancarlo Amato, infatti, con la mancanza di queste garanzie in caso di cessazione sopravvenuta dell’impresa che gestisce la discarica, intervenuta a qualsiasi titolo e ben possibile nell’arco di 30 anni, i costi ambientali di manutenzione post mortem dovrebbero inevitabilmente ricadere su soggetti pubblici a livello territoriale, nonostante l’avvenuto incameramento preventivo delle necessarie risorse economiche ad opera del privato.

Le soluzioni per i rifiuti di Roma

Mentre il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borrelli, e i vari comitati di cittadini che più di una volta avevano manifestato contro la discarica, festeggiano per la notizia, a Roma il Campidoglio sta già cercando nuove soluzioni per la raccolta e il riversamento dei rifiuti della capitale e della provincia. Come dichiara l'assessora all'Agricoltura, all'Ambiente e al Ciclo dei rifiuti di Roma Sabrina Alfonsi, infatti, il Campidoglio sarebbe già al lavoro per trovare nuovi sbocchi necessari per questi giorni e per non disperdere il lavoro fatto in questi mesi.

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