Scout di 19 anni condannato a 7 anni per abusi su minori: “Ha tradito la fiducia dei bambini del suo gruppo”

Aveva diciannove anni, ma per la giudice che lo ha condannato era pienamente consapevole di quanto aveva commesso. Sette anni di reclusione, 26mila euro di multa, e l’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole o in luoghi frequentati da minori: è la pena inflitta lo scorso luglio al giovane scout di Terracina, riconosciuto colpevole di una lunga serie di reati contro minori, tra cui violenza sessuale, pornografia minorile, estorsione e atti persecutori.
La sentenza, di cui ora sono state pubblicate le motivazioni, chiude il primo grado del processo a rito abbreviato nato da un’inchiesta che ha scosso l’intera comunità degli scout laziali. Tutto era partito dalla denuncia dei genitori di una delle vittime: dietro un innocente profilo social si nascondeva in realtà un ricatto sessuale orchestrato con freddezza.
Le parole della giudice: "Ha tradito la fiducia dei suoi scout"
Le motivazioni della sentenza firmate dalla giudice Angela Gerardi sono un atto d’accusa durissimo: "Le condotte poste in essere trovano fondamento in quel rapporto fiduciario instaurato con i minori nell'ambito del ruolo da lui ricoperto nel gruppo scout di Terracina 3".
Il ragazzo, spiegano i giudici, non era affetto da alcuna disabilità cognitiva come sostenuto dalla difesa, ma aveva "piena consapevolezza delle proprie azioni e delle sofferenze psicologiche inflitte alle vittime".
L’assistente capo scout aveva "strumentalizzato la posizione di garanzia" che il suo ruolo gli conferiva, scegliendo con premeditazione i più piccoli e fragili "per soddisfare le proprie esigenze sessuali". Un tradimento doppio: della fiducia dei minori e dei valori stessi dello scoutismo, che nella comunità di Terracina ora si interroga su come non essersi accorta di nulla per tanto tempo.
Si fingeva una coetanea per adescarli sui social
Il ragazzo si fingeva una coetanea, utilizzando un falso profilo Instagram femminile per contattare i minori del gruppo scout di Terracina 3. Con insistenza, chiedeva loro di inviare foto intime, trasformando la fiducia e l’amicizia tipiche dell’ambiente scout in un meccanismo di manipolazione e paura.
Quando i genitori di una seconda vittima si sono rivolti alle forze dell’ordine, descrivendo episodi simili, la Procura ha disposto perquisizioni e sequestri. Sul suo smartphone, i carabinieri hanno trovato le prove delle conversazioni e delle richieste rivolte ai ragazzini. Di fronte agli investigatori, il giovane ha ammesso di aver creato il falso profilo e di averlo usato per ottenere immagini pornografiche da due giovanissimi membri del gruppo.
Scout condannato: avrebbe abusato fisicamente di un bambino di 10 anni
Le indagini hanno poi portato alla luce altri due casi, tra cui quello di un bambino di soli dieci anni che, secondo l’accusa, avrebbe subito anche un abuso fisico durante la sistemazione della divisa mentre il gruppo si trovava in parrocchia per svolgere attività.
La Garante per infanzia ed adolescenza Regione Lazio dottoressa Monica Sansoni, il Gruppo Agesci di competenza territoriale e l'Associazione Promozione Sociale si sono costituiti parte civile nel processo.