video suggerito
video suggerito
Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Scomparsa Orlandi, chi è il regista individuato dall’appunto di Emanuela e cosa c’entra la pista dei “cinematografari”

Cosa c’entra il regista Bruno Mattei con la scomparsa di Emanuela Orlandi e perché l’appunto inedito potrebbe essere l’elemento mancante nella pista dei cinematografari.
A cura di Beatrice Tominic
21 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Trovato l'anello mancante fra il regista di B-movie Bruno Mattei ed Emanuela Orlandi. Potrebbe servire a questo l'appunto inedito scovato nel corso delle indagini dalla commissione bicamerale d'inchiesta per i casi di scomparsa di Orlandi e Mirella Gregori, come annunciato ieri dal presidente Andrea De Priamo, in cui la quindicenne faceva riferimento a un "teatro-cineforum" chiamato Il montaggio delle attrazioni, che si sarebbe trovato sulla via Cassia, non troppo distante dalla residenza del regista.

Sebbene l'appunto ritrovato sia inedito, già da tempo il nome del regista compare nel caso di scomparsa dell'adolescente vaticana, nella cosiddetta pista dei "cinematografari". Fino al ritrovamento dell'appunto, però, mancava quel legame che poteva unire la scomparsa a Bruno Mattei, fatta eccezione per una persona e per la sua BMW verde metalizzata, come quella avvistata il giorno della scomparsa, che, invece, sembra essere stato trovato.

Mentre si continua a scavare sotto alla Casa del Jazz, riconducibile al cassiere della Banda della Magliana Enrico Nicoletti, alla ricerca dei resti del giudice Paolo Adinolfi, dove non si esclude che possano trovarsi anche quelli della quindicenne vaticana, non si arrestano le indagini e le ricerche sul caso. Che questo ritrovamento possa riaprire un nuovo scenario sulla pista, considerata ma troppo spesso abbandonata, sul caso?

Da sinistra verso destra Mirella Gregori, il senatore e presidente della commissione bicamerale sui casi di scomparsa Andrea De Priamo ed Emanuela Orlandi.
Da sinistra verso destra Mirella Gregori, il senatore e presidente della commissione bicamerale sui casi di scomparsa Andrea De Priamo ed Emanuela Orlandi.

Il "teatro- cineforum" nell'appunto di Emanuela Orlandi

"Scriveva di questo luogo e di uno spettacolo teatrale rappresentato poco più di un mese prima di sparire", ha precisato Andrea De Priamo ieri. Questa mattina, a margine di un evento organizzato alla Camera dei Deputati, "Ricerca di persone scomparse, attualità e prospettive di riforma", ha poi aggiunto: "Con gli strumenti di oggi, il caso di scomparsa di Emanuela Orlandi probabilmente sarebbe stato risolto".

Eppure, dopo le tante piste prese in esame e considerate dagli inquirenti, da quella di Londra di cui è convinto Pietro, il fratello della giovane, che vedrebbe Emanuela rapita e portata in Inghilterra fino a quella del rapimento a scopi sessuali, seguita da alcuni membri della commissione, fra cui il vicepresidente della commissione Roberto Morassut, questa notizia potrebbe riaprire quella dei cosiddetti cinematografari.

Roberto Morassut.
Roberto Morassut.

Scomparsa di Emanuela Orlandi, la pista dei "cinematografari"

La pista dei "cinematografari" è stata una delle prime prese in esame da chi indaga e si baserebbe sui contatti fra la quindicenne e alcuni registi. Fino ad ora, però, l'anello di congiunzione sarebbe stato rappresentato da un'unica persona. Si tratta di Alfonso Montesanti, che nel 1983, anno della scomparsa, era sposato con la figlia dei coniugi che lavoravano nella scuola di musica. Uno era factotum e l'altra era la segretaria di suor Dolores, direttrice della scuola di musica morta alla fine degli anni anni Ottanta, ricordata per aver raccomandato alle studentesse di non avvicinarsi a Don Vergari.

Emanuela Orlandi a sinistra, a destra don Vergari.
Emanuela Orlandi a sinistra, a destra don Vergari.

Montesanti, nel 1983, lavorava come tecnico del suono e, saltuariamente, nell'ambiente cinematografico. La moglie, che studiava canto con Emanuela Orlandi, e avrebbe fatto la comparsa in diversi film pornografici, come riportato da un'informativa della polizia. Nel corso delle prime indagini, gli inquirenti si erano convinti che all'interno della scuola potessero trovarsi persone che cercavano di adescare allievi e allieve per qualche film.

A scatenare i primi sospetti su Montesanti è stato il fratello della moglie e figlio della coppia che lavorava nella scuola di musica. "Non so se Emanuela fosse amica di mia sorella – ha spiegato – Ma appena abbiamo sentito della sua scomparsa, con i miei genitori abbiamo pensato che potesse c'entrare qualcosa mio cognato".

Montesanti e l'audizione in commissione bicamerale d'inchiesta

Nel corso del lavoro della commissione bicamerale d'inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, Montesanti, proprio per questa ragione, è stato convocato in audizione. È stato lui stesso a confermare il rapporto con il regista Bruno Mattei.

"Me lo ha presentato mia moglie, sapevo che era regista ma non ho mai lavorato direttamente con lui – ha spiegato – Ho scoperto dopo che aveva fatto film a luci rosse. Ma poteva anche essere un altro che usava uno pseudonimo". Interrogato anche sul matrimonio, ha risposto in maniera confusa: "Ci siamo sposati quasi controvoglia, per avere dei soldi dalla zia di mia moglie, mio padre non è neanche venuto – ha spiegato – Non ho più visto nessuno di loro, per me sono ricordi spiacevoli, ho cercato di allontanarli", ha poi precisato ancora.

In quel periodo lui e la moglie avevano problemi legati alla tossicodipendenza e il matrimonio è durato un mese. Non esclusi i rapporti con la Banda della Magliana, come ha dichiarato lui stesso rispondendo alla domanda dalla commissione: "Stavamo male, si entrava in contatto con esponenti di livello se si comprava qualche etto".

Emanuela Orlandi e l’identikit. Secondo alcuni potrebbe assomigliare allo zio, Mario Meneguzzi, ma i testimoni non lo hanno mai identificato come la persona che si trovava con la ragazzina prima della scomparsa.
Emanuela Orlandi e l’identikit. Secondo alcuni potrebbe assomigliare allo zio, Mario Meneguzzi, ma i testimoni non lo hanno mai identificato come la persona che si trovava con la ragazzina prima della scomparsa.

Cosa c'entra il regista Bruno Mattei con la scomparsa di Emanuela Orlandi

Con l'appunto inedito, i collegamenti fra la quindicenne vaticana e il regista sembrano essere diventati almeno due. A far calare i sospetti sulla sua figura, però, anche l'automobile che il regista guidava. Una BMW di colore verde chiaro metallizzato. Proprio come quella su cui viaggiava quello che è stato definito ragazzo dell'Avon davanti al Senato, secondo quanto descritto da Alfredo Sambuco e Bruno Bosco, quando Emanuela Orlandi è scomparsa.

Giallo sull'identità del ragazzo dell'Avon. Secondo gli identikit ci sarebbe una somiglianza notevole fra lui e lo zio di Emanuela, Mario Meneguzzi. Secondo Marco Fassoni Accetti, invece, si sarebbe trattato di lui stesso. I testimoni non sono mai riuscito a identificarlo. E il fatto che il nome di Bruno Mattei, stavolta per vicinanza geografica con uno dei luoghi che la giovane avrebbe frequentato, può aprire nuovi scenari sul caso.

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views