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Scaffali supermercati vuoti: perché è scattata la psicosi anche a Roma e nel Lazio

Scaffali vuoti nei supermercati di Roma: perché i cittadini stanno acquistando in massa beni di prima necessità come pasta, riso e farina?
A cura di Enrico Tata
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Da ieri molti supermercati di Roma e nel Lazio, ma in generale di tutta Italia, sono stati presi d'assalto dai cittadini, che cercano di comprare quanti più prodotti freschi o di prima necessità sia possibile. Dalla pasta allo zucchero, dalla farina al pane, fino alle verdure e alla frutta. Ma perché? La prima spiegazione è collegata allo sciopero degli autotrasportatori di Trasportounito, che hanno proclamato per lunedì14 marzo un'agitazione per tutta la giornata dopo che il prezzo della benzina ha superato i 2,2 euro al litro. Ci sono due conseguenze dell'impennata della benzina: la prima è l'idea (ingiustificata) da parte dei cittadini che lo sciopero degli autostrasportatori possa protrarsi ad oltranza e questo sì, provocherebbe problemi con le scorte dei beni. Questa eventualità, tuttavia, viene esclusa dagli stessi sindacati. Tra l'altro la mobilitazione potrebbe anche saltare, se il governo offrisse risposte convincenti nelle prossime ore. La seconda conseguenza riguarda il costo dei prodotti, che potrebbe aumentare proprio in virtù dei nuovi prezzi della benzina. In questo senso molti cittadini hanno preferito acquistare prima di un possibile cambiamento verso l'alto dei prezzi.

Allarme giustificato o meno, tuttavia, nelle scorse ore un tam tam sui social ha causato file alle casse e affollamento in moltissimi supermercati di Roma. "Nei nostri depositi abbiamo la disponibilita' di merci e quindi non ci sono problemi di approvvigionamento", rassicura Michele Orlandi direttore della rete Conad del Tirreno (Lazio, Toscana e Sardegna)". Per esempio, ancora, l'Unicoop Firenze spiega: "Non emerge alcun rischio relativo alla mancanza di prodotti nei propri supermercati a causa della guerra in corso in Ucraina".

Coldiretti Lazio lancia però l'allarme: "Il caro carburante pesa dai campi alle tavole degli italiani, passando per logistica e trasporti. A tutto questo si aggiunge lo stop dell'autotrasporto che può calcolare danni incalcolabili alla filiera agroalimentare con l'85 per cento delle merci che viaggia su strada. A rischio i prodotti più deperibili dall'ortofrutta al latte. Tutto questo rischia anche di alimentare una pericolosa psicosi negli acquisti sugli scaffali dei supermercati", ha dichiarato il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri.

Per Granieri "occorre intervenire per contenere i costi energetici delle attività produttive e distributive essenziali al Paese, contrastando i fenomeni speculativi chiaramente in atto" Lo stop dell'autotrasporto, si legge in un appello firmato da Coldiretti, Filiera Italia, Unaproa, Assocarni, Unaprol, Impresapesca Coldiretti e Aia, "aggraverebbe le già rilevanti difficoltà della filiera agroalimentare costretta a far fronte a pesanti aumenti dei costi di produzione per le materie prime e l'energia con l'esplosione della guerra in Ucraina che sta ostacolando gli scambi commerciali in un Paese come l'Italia fortemente dipendente dall'estero".

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