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San Camillo, tumore inoperabile al pancreas curato con la ‘radioterapia interna’: paziente salvo

Il tumore era stata valutato come “inoperabile” prima della radioterapia interna: per la prima volta in Italia lo scorso 11 maggio su un paziente di 65 anni.
A cura di Beatrice Tominic
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Operato grazie alla "radioterapia interna", tecnica innovativa che ha permesso di ridurre il volume di un tumore al pancreas che altrimenti sarebbe stato inoperabile. È accaduto lo scorso 11 maggio all'Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini dove grazie alla radioterapia interna è stato possibile rendere operabile un tumore al pancreas localmente avanzato. Per la prima volta in Italia, è stato eseguito l'impianto di OncoSil™, un dispositivo a microparticelle marcate con Fosforo-32 che ha ridotto il volume della massa tumorale.

"La ricerca, l’innovazione e il coraggio dei professionisti possono far fare un salto di qualità alle cure, anche e soprattutto quando si tratta di patologie complesse o molto complesse, come quelle oncologiche, in questo caso uno dei tumori più aggressivi che conosciamo – ha dichiarato a il Messaggero Narciso Mostarda, il direttore generale dell'azienda ospedaliera San Camillo Forlanini – C’è davvero bisogno di sperimentazione, della possibilità di costruire nuove vie per aggredire il tumore stesso".

L'intervento che ha reso operabile il tumore al pancreas

L'intervento è avvenuto su un paziente di 65 anni per via endoscopica e utilizza una procedura di brachiterapia, cioè prevede che la sorgente di radiazioni sia collocata all'interno del corpo del paziente. L'evento è avvenuto dopo un anno di lavoro e studio da parte di una squadra multidisciplinare che comprendeva membri dai reparti di Gastroenterologia, Oncologia, Chirurgia dei Trapianti, Chirurgia Generale, Medicina Nucleare e Fisica Sanitaria.  L'intervento è stato realizzato nel corso dello studio europeo Osprey, che ha coinvolto anche il Policlinico Agostino Gemelli, l’Istituto del Pancreas di Verona e l’Istituto Tumori di Milano.

"Si è presentato come un caso difficile – ha spiegato anche il dottor Guido Ventroni, direttore UOC Medicina Nucleare e responsabile clinico per l’ospedale San Camillo Forlanini – Ma il paziente ha reagito bene al trattamento ed è stato possibile dimetterlo già il giorno dopo". Soltanto ieri, martedì 16 maggio, il 65enne è stato sottoposto alla prima visita di controllo che ha confermato la buona riuscita dell'intervento.

Il tumore al pancreas e la nuova tecnologia

Quello che colpisce il pancreas è il quarto tumore per incidenza: nel nostra Paese soltanto nel 2020 si sono registrate circa 14300 nuove diagnosi e 12400 vittime. Nel corso degli anni, inoltre, il tasso di mortalità non si è mai ridotto. Difficile, inoltre, anche riconoscere questo genere di cancro: si evolve in maniera asintomatica e la diagnosi arriva generalmente quando si trova in una fase già avanzata.

In questo scenario, il dispositivo per brachiterapia OncoSil™ rappresenta una nuova tecnologia in grado di curare il tumore: il posizionamento mirato e permanente permette alle microparticelle di Fosforo-32, altamente curative, di agire vicino al posto in cui vengono depositate. Il trattamento, minimamente invasivo, può agire nei casi in cui il tumore è localmente avanzato rendendoli operabili. Il primo trattamento di questo genere è stato realizzato nel 2017. Il 33% dei pazienti operati da allora sono tornati ad essere operabili: la resezione chirurgica è stata eseguita in un paziente su 4 e il rischio di morte si è ridotto del 20%.

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