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I messaggi di Rocco Siffredi alla giornalista che lo ha denunciato: le frasi sessiste e le molestie

Messaggi molesti e violenti quelli che Rocco Siffredi avrebbe inviato su Whatsapp ad una giornalista. “Fatti una scorpacciata di caz*i e impara ad essere una persona normale”, le avrebbe detto in un audio.
A cura di Beatrice Tominic
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"Non sei una giornalista, sei un'approfittatrice", le avrebbe detto in un messaggio audio. "Per vendere i tuoi articolini metti tanto del tuo, appesantisci", diceva. Queste sono soltanto alcune delle frasi che Rocco Siffredi avrebbe rivolto ad una giornalista che lo ha intervistato in occasione dell'uscita di Supersex, la serie tv sulla sua vita dove, ad interpretare il ruolo del pornodivo, è Alessandro Borghi. La giornalista lo ha incontrato nei giorni scorsi a Roma.

Lui le avrebbe inviato i primi messaggi su Whatsapp subito dopo il loro appuntamento. All'inizio si sarebbe trattato di una conversazione cordiale. Poi, dopo i primi complimenti, avrebbe iniziando ad offenderla e molestarla, arrivando a commentare la sua vita sessuale. "Se una donna arriva ad essere così, vuol dire che le manca il ca*zo per davvero". O, ancora: "Fatti una scorpacciata di caz*i e impara ad essere una persona normale". Per poi chiederle, ore dopo, come appreso da Fanpage.it: "Perché fai l'offesa? Sei una donna forte, ma ora non mi rispondi più, caz*o!".

E la giornalista ha deciso di denunciarlo per molestie e molestie sessuali al commissariato di Prati, insieme alla sua legale, l'avvocata Laura Sgrò, dove ha consegnato anche tutti i messaggi ricevuti.

I messaggi alla giornalista dopo l'intervista

"Mi hanno detto in assoluto che non dovevo fare l'intervista con te, me lo hanno ripetuto e quindi non avevo bisogno di farla. Solo per questo sono arrabbiato. Mi sono dato una zappa sui cogl*oni da solo", avrebbe detto Siffredi in uno dei tanti messaggi audio inviati alla giornalista. "Ma ho scelto io di fare l'intervista con te", avrebbe sottolineato, aggredendola verbalmente e turbandola in maniera così forte da farla stare male. La giornalista, che lavora come professionista dal 2008, prima si è rivolta ad un medico, per i forti crampi all'addome e per il continuo stato d'ansia. Poi ha deciso di chiedere consiglio all'avvocata, con cui si è presentata in commissariato, per sporgere denuncia e raccontare cosa è accaduto.

Le chat su Whatsapp prima dell'intervista

La giornalista ha prima parlato con Siffredi, poi si è interfacciata con l'ufficio stampa di Netflix, la piattaforma che ha prodotto e pubblicato la serie tv sul noto attore porno. I primi messaggi sono arrivati prima ancora dell'intervista. "Mi ha inviato la mia immagine del profilo scaricata da Whatsapp, insieme a complimenti e lusinghe – ha raccontato la donna in sede di denuncia – Non aveva alcun tipo di confidenza con me, ma non ho dato peso alla cosa". Ma la situazione sarebbe presto degenerata.

Le molestie: "Mi stavi a fa venì una roba un po' particolare"

Poi è arrivato il giorno dell'incontro: la giornalista e Siffredi sono rimasti per circa due ore insieme, per la lunga intervista. Dopo essersi salutati, sono arrivati nuovi messaggi: "Sei veramente simpatica, troppo forte, troppo carina e bona… te lo posso dire? Quando ti stringevo non lo potevo dire troppo di più, però caz*o! Beh, lasciamo perdere che mi stavi a fa venì proprio una roba un po' particolare – le ha detto in un audio inviato poco dopo la fine dell'intervista – Però ti voglio dire che sei veramente una donna top, femminilità top". Poi continuava nuovamente a parlare dell'intervista, prima di ritornare alla donna.

"Il problema è che sono sempre molto sensibile e ho sentito tanto – le ha detto in un altro messaggio audio – Quando è arrivata l'amica tua, ciao! Eravate in due e non una e me ne sono scappato. Non per paura, ma per non fare danni".

Le parole offensive di Rocco Siffredi dopo l'intervista

Prima delle pubblicazione dell'articolo, la giornalista ha ricontattato Siffredi per avere una revisione. "Non va bene", le avrebbe detto, costringendola a modificare il pezzo, anche sotto consiglio dell'editore. Dopo qualche cambiamento sembrava che fosse pronta. Ed è stata pubblicata. Dopo qualche ora Siffredi, all'anagrafe Rocco Antonio Tano, è tornato a scriverle.

"Ho letto il tuo articolo e devo dire che quando il destino ti dice di non incontrare quella persona perché è sbagliata, non giusta, non è una brava persona la mia natura mi porta sempre a scoprire perché. Ma aveva ragione – le ha detto in un altro messaggio audio – Non sei una giornalista, sei una approfittatrice. Per vendere i tuoi articolini gonfiati ci metti tanto del tuo. Togli di qua perché te l'ha detto il direttore e aggiungi di là. Vabbè, buona vita, woman".

Poi ha iniziato ad aggredirla con presunti riferimenti alla sua vita sessuale. "Ultimo messaggio. A te credo che ti manchi il caz*o, perché se una donna arriva ad essere così vuol dire che il caz*o le manca per davvero – continuava, in un altro messaggio – Ecco fatti una pausa. Fatti una scorpacciata di caz*i e impara ad essere una persona normale".

I messaggi successivi: la risposta della giornalista e la denuncia

Da quel momento la giornalista ha smesso di rispondergli. "Ero basita – gli avrebbe scritto – La mia intervista è stata sbobinata paro paro: è stata registrata. Trovo le tue parole molto offensive, potrei anche denunciarti: sono offese sessiste molto gravi, farò finta di non averti sentito". Non si è arreso. "Grazie, buona lezione anche per me, buona vita", le ha scritto in un primo momento. Ma dopo che la giornalista si è confidata con l'ufficio stampa della piattaforma, che si è immediatamente dissociato da quanto accaduto, è tornato ad inviare messaggi.

I messaggi di scuse: "Perché fai l'offesa?"

"Forse pensi che sono matto. Mi hanno detto in assoluto che non dovevo fare l'intervista con te, me lo hanno ripetuto e quindi non avevo bisogno di farla. Solo per questo sono arrabbiato. Mi sono dato una zappata sui cogl*oni da solo – ha aggiunto – Io ti ho raccontato un'intimità vera. Tu hai scritto forzando tutto". Poi ha provato a chiamarla. Ma senza ottenere risposta. E sarebbe tornato di nuovo all'attacco.

"Ti ho visto veramente come una persona che conoscevo da anni. Non da ieri, dall'altro ieri. Ma da parte tua non ho visto comprensione. Io sono stato sincero, ma mi sono sentito usato, tradito. Ti chiedo scusa. Non lo dico perché temo di essere denunciato, fai quello che devi fare. Ma io sono stato sincero".

E, ancora, ore dopo: "Forse pensi che sono matto. Forse ho le allucinazioni, ma ho letto tutta l'intervista. Non c'è nulla di tutto quello che avevo in testa e che mi sono immaginato. Scusami, mi dispiace – ha continuato – Non riesco a capire: mi sei sempre sembrata una donna forte, non riesco a capire perché adesso non mi parli più, non mi rispondi più caz*o! Io sono in un periodo difficile della mia vita, te l'ho spiegato. E tu fai l'offesa".

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