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Ripulivano soldi della droga nei negozi di vestiti all’Esquilino e li inviavano in Cina: 33 arresti

Maxi blitz delle Fiamme Gialle, che hanno arrestato 33 persone per droga, riciclaggio, estorsione e armi. Ventidue sono in carcere e undici ai domiciliari.
A cura di Alessia Rabbai
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Frame dal video della Guardia di Finanza
Frame dal video della Guardia di Finanza

Associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e al riciclaggio, estorsione, autoriciclaggio e detenzione abusiva di armi. Sono le ipotesi di reato a vario titolo nei confronti di trentatré persone, che i finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno arrestato. L'ordinanza di custodia cautelare è scattata nella mattinata presto di oggi, mercoledì 4 ottobre, nelle province di Roma, L’Aquila, Reggio Calabria, Napoli, Perugia, Ancona e Campobasso. Ventidue persone sono finite in carcere e undici ai domiciliari.

Ad emettere il provvedimento è stato il giudice delle indagini preliminari del Tribunale locale, su richiesta della Procura, al termine dell'inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ed eseguita dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma e dal Gruppo di Fiumicino, coadiuvati dallo Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza e dalla Direzione Centrale Servizi Antidroga.

Ripulivano il denaro attraverso negozi cinesi dell'Esquilino

A finire nel mirino degli investigatori durante le indagini sono stati cittadini cinesi che si trovavano a Roma. Per l'accusa avrebbero riciclato soldi in cui erano entrati in possesso arrivati da più gruppi criminali, che si dedicavano al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti. "Ripulivano" il denaro nei loro negozi di abbigliamento e accessori che si trovavano nel quartiere Esquilino.

Attività commerciali che esistevano solo formalmente e che servivano in realtà come "centri di raccolta" dei soldi, che venivano ripuliti, per poi essere trasferiti all'estero, prevalentemente in Cina, in maniera anonima e non tracciabile. Il metodo utilizzato era il codiddetto "Fei Ch’ien" ossia del denaro volante, che prevede il trasferimento del denaro all'estero in forma virtuale.

Sequestrati 10 milioni di euro

Al vertice dell'organizzazione che si occupava di riciclaggio c'era un cinciquantacinquenne, che pare abbia un canale con narcotrafficanti ed emissari vicini a famiglie di ‘ndrangheta. I finanzieri hanno sequestrato 10 milioni di euro. Gli indagati avrebbero inoltre trasportato droga, armi e denaro servendosi di auto dotate di cassetti segreti, avevano luoghi dove la sostanza stupefacente veniva depositata e lavorata prima della vendita.

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