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Revocato patrocinio al Roma Pride, Bonafoni (Pd): “Atto grave, Rocca si allinea a destra più retriva”

“Un minuto dopo la nota dei soliti Pro Vita è arrivata la revoca. A me sembra una cambiale elettorale bella e buona”, ha dichiarato a Fanpage.it Marta Bonafoni, consigliera regionale e coordinatrice segreteria nazionale Pd, commentando la decisione della Regione Lazio di revocare il patrocinio al Roma Pride 2023.
A cura di Enrico Tata
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Prima la concessione del patrocinio al Roma Pride, poi la revoca. E la decisione del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, è arrivata dopo un comunicato dell'associazione Pro Vita, che contestava la scelta iniziale del governatore. "Un minuto dopo la nota dei soliti Pro Vita è arrivata la revoca. A me sembra una cambiale elettorale bella e buona. Non è un mistero che abbiano sostenuto candidati e liste con cui Rocca è stato eletto presidente. Rispondendo a un mio intervento, Rocca aveva assicurato che la sua storia è sempre stata dalla parte dei diritti. Mi pare che oggi lo abbia smentito", ha dichiarato ai microfoni di Fanpage.it la coordinatrice della segreteria nazionale del Pd e consigliera regionale, Marta Bonafoni. 

"I diritti civili, per definizione, non possono essere soggetti ad alcuna pregiudiziale posta dal politico di turno né mercificati per un pacchetto di voti. Questa decisione del presidente Rocca ci spinge a partecipare ancora più convintamente al Pride e fare un’opposizione ancora più ferma affinché sui diritti non si arretri di un millimetro ma anzi si conquisti sempre più terreno”, ha aggiunto, sempre ai microfoni di Fanpage.it, Eleonora Mattia, consigliera dem e membro della Commissione regionale Pari Opportunità.

La revoca del patrocinio al Roma Pride, ha aggiunto Bonafoni, "è un atto gravissimo. Significa allinearsi alla destra più retriva del nostro Paese, mentre quel patrocinio significava allinearsi alla vita di migliaia di cittadini e cittadine che sabato scenderanno in piazza insieme a noi. Il Partito democratico, con ancora con più convinzione, sarà al Pride accanto alle istanze del movimento".

La Regione Lazio motiva la decisione facendo riferimento al tema della maternità surrogata. Il documento politico del Pride, si legge nella nota della Regione, "viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini del Lazio e rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano".

Per Bonafoni si tratta di "una strumentalizzazione che fa seguito a quel comunicato di Pro Vita. La piattaforma del Pride non è mai stata modificata dopo il patrocinio concesso dalla Regione. Il movimento Lgbt, peraltro, continua a chiedere un riconoscimento dei bambini e delle bambine e aver revocato il patrocinio significa anche aver fatto un passo indietro per quanto riguarda i diritti di quei bambini e di quelle bambine.  Noi saremo in piazza per una prima risposta accanto al movimento dopo questo passo indietro. Che non è un passo indietro di Rocca, ma il dietrofront di un'istituzione nei confronti dei cittadini che pure rappresenta, indipendentemente dal fatto che abbiano votato il presidente o meno".

È il vero volto della destra? Per Eleonora Mattia "il vero volto di un’amministrazione è disegnato dai suoi provvedimenti: finora tra i primi atti della Giunta Rocca abbiamo visto un coinvolgimento massivo dei privati nella sanità, mentre mancano medici di base e servizi essenziali; una frenata sulle Fonti Energetiche Rinnovabili, mentre invece gli obiettivi Ue, l’agenda Onu 2030 sulla sostenibilità e i dati sull’inquinamento atmosferico, ci chiedono di andare nella direzione opposta; silenzio sulla violenza contro le donne, parità di genere, lavoro stabile e di qualità, scuola e infine il passo indietro sui diritti civili come quello di oggi. Siamo davanti ad un’involuzione che va arginata al più presto”.

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