Rapinatore seriale deruba e aggredisce almeno 15 donne: arrestato 28enne, si rifugiava in una scuola

Sono almeno 15 le donne aggredite mentre si trovavano da sole nelle vie di Roma: gli episodi più gravi a Montesacro. Nel quartiere del quadrante a nord est della città il ladro aggressore ha causato dei problemi al ginocchio di una ragazza e rotto una gamba ad un'altra. Sarebbero circa 30, invece, gli episodi di cui è sospettato.
L'uomo era già ricercato dal 2022 per un'altra condanna. Identificato dalle forze dell'ordine, era riuscito più volte a sfuggire all'arresto. Fino a quando non è stato riconosciuto dai carabinieri, tradito dagli abiti che indossava, nei filmati delle videocamere di sorveglianza di una scuola media di Centocelle, dove si era rifugiato per nascondersi.
Furti e aggressioni
Come anticipato, gli episodi più violenti sono stati quelli a Montesacro, con danni al ginocchio e una gamba rotta per due ragazze. Hanno avuto la peggio dopo aver provato a ribellarsi e sono finite al pronto soccorso. In altri casi le ragazze sono state trascinate durante lo scippo, riportando ferite. Oltre a loro, però, altre donne sole hanno denunciato furti con strappo nel mese di dicembre anche in altri quartieri.
Sono decine gli episodi di cui è arrivata notizia alle forze dell'ordine che pensano possano essere stati eseguiti sempre dallo stesso autore. Salario, Trieste, piazza Bologna, Montesacro, quartiere Africano e fino al Tiburtino: un'ampia zona presa d'assalto negli ultimi mesi, soprattutto a dicembre. Potrebbero essere chiamate dalle forze dell'ordine per un confronto: qualora una di loro riconocesse il ventottenne la sua posizione si aggraverebbe.
L'arresto del 28enne
Già condannato a cinque anni e otto mesi per una prima serie di rapine, da quel momento è stato ricercato. Identificato dagli agenti del commissariato Vescovio, come riporta la Repubblica, è sfuggito all'arresto diverse volte, fino a quando non si è rifugiato nella scuola di Centocelle. A riconoscerlo grazie ai vestiti indossati i carabinieri della stazione locale. Accompagnato in caserma, è poi stato trasferito nel carcere di Rebibbia per scontare la sua prima condanna.