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Omicidio Primavalle, Michelle Causo uccisa a Roma

Ragazza uccisa a Roma, una testimone: “Il 17enne con un sacco nero sotto casa, aspettava qualcuno”

Una testimone ascoltata dalla Polizia ha dichiarato di aver udito urla di ragazzi maschili e femminili il giorno prima del ritrovamento del cadavere di Michelle Causo. Il giorno stesso di aver visto il ragazzo arrestato per l’omicidio con una busta nera dalla quale fuoriuscivano vestiti.
A cura di Alessia Rabbai
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Un sacco nero strappato dal quale fuoriuscivano dei vestiti e un'aria agitata. Era sotto al palazzo dove abita, come se stesse aspettando qualcuno. Così una testimone descrive il ragazzo di diciassette anni, arrestato per l'omicidio di Michelle Maria Causo, la coetanea trovata morta nel pomeriggio di mercoledì scorso 28 giugno in via Stefano Borgia in zona Primavalle a Roma.  La testimone, una residente, che abita nello stesso palazzo del giovane ma che non conosce, ha raccontato a Fanpage.it quanto dichiarato di aver sentito e visto ai poliziotti. La donna ha spiegato di non di non aver sentito nulla il giorno del ritrovamento del cadavere di Michelle, ma di aver avvertito urla di ragazzi, maschili e femminili, provenire dall'appartamento in questione il giorno prima.

La testimonianza di una vicina

Ciò che l'ha colpita però dopo aver saputo della drammatica notizia del rinvenimento del corpo senza vita della giovane è che il 28 giugno tornata da lavoro: "Ho visto verso le 15/15.30 un ragazzo, che presumo sia lui, con un grande sacco nero strappato alla fine dal quale fuoriuscivano dei vestiti, era fermo sotto il palazzo, il carrello non c'era, sembrava che aspettasse qualcuno, era agitato". E ha aggiunto: "Mi ha detto vuole che le do una mano con il passeggino, gli ho risposto di no. Non ho fatto caso se ci fosse del sangue per le scale".

Una condomina: "Ho sentito un grande botto"

Un'altra condomina, che abita sotto all'appartamento in cui vive la famiglia del ragazzo arrestato, all'interno del quale si è consumato l'omicidio, nel primo pomeriggio del 28 giugno ha spiegato che era in casa: "Ho sentito un gran botto, ho pensato che fosse una sedia, non ho avvertito altro, niente urla – ha spiegato ai giornalisti sulla soglia della porta – il ragazzo lo conosco di vista, quando saliva e scendeva per le scale, mi sembrava un ragazzo normale. Lei – Michelle ndr – non l'avevo mai vista".

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