Progetti fantasma al San Michele, dopo inchiesta di Fanpage l’istituto chiede indietro i fondi alle Onlus

L’istituto romano San Michele ha chiesto alle associazioni Comitato Italiano Carta della Terra, Scilla International e Aventia Aps di restituire i 35mila euro complessivi ricevuti nel corso del 2025 per la realizzazione di due progetti destinati agli anziani. La richiesta, formalizzata con due lettere protocollate – che siamo in grado di mostrare – fissava la data limite per la restituzione dei contributi entro il 10 dicembre 2025. Non sappiamo ancora se l'indicazione è stata rispettata.
La retromarcia della Asp San Michele è arrivata solo dopo le rivelazioni di Fanpage, nell'inchiesta Amichetti d'Italia: i due progetti finanziati – “Special Fishing” e “Nonni e nipoti: semi di saggezza, fiori di futuro” – non risultavano essere mai partiti. Questo, nonostante la già completa liquidazione dei fondi pubblici da parte dell’Asp presieduta dall’esponente di Fratelli d’Italia Giovanni Libanori.

"Le associazioni? Mai sentite"
A sollevare i dubbi, non è stata soltanto la totale assenza in rete di una qualsiasi traccia delle iniziative, ma anche le testimonianze di chi, secondo le carte, avrebbe dovuto collaborare con le Onlus alla loro realizzazione. E che invece parlando con noi si è detto completamente all’oscuro di tutto. Il presidente dell’associazione che avrebbe dovuto realizzare i corsi di pesca inclusivi per persone disabili e anziane per conto di Carta della Terra è stato chiaro: «Comitato Carta della Terra? No, non mi dice nulla» ci ha detto, incalzato dalle nostre domande.
E ha aggiunto: «Per quanto riguarda gli anziani, non abbiamo nulla in programma a breve». Una risposta che ha smentito chiaramente l'esistenza del progetto, che avrebbe dovuto prevedere eventi settimanali per tutte le domeniche del 2025, con oltre 500 partecipanti. Un’iniziativa ambiziosa, per cui Carta della Terra ha ricevuto ben 15 mila euro di contributo dal San Michele.
A essere coinvolta a sua insaputa in presunti progetti di inclusione, è stata anche la presidente del centro anziani che avrebbe dovuto ospitare la seconda iniziativa: un ventaglio di attività intergenerazionali di ogni genere – laboratori di memoria orale e narrazione, orto sociale e giardino condiviso, laboratori creativi e artigianali, giornate di gioco tradizionale, progetti digitali e visite guidate – che avrebbero dovuto svolgersi tra l’estate e l’autunno 2025.
«Organizzate attività di integrazione tra generazioni?», è stata la nostra domanda alla presidente del centro anziani. Chiara la risposta: «No, mai. Gli unici giovani che vengono da noi sono quelli del servizio civile, che ci aiutano con la burocrazia, ma al pomeriggio; invece, le attività per gli anziani si svolgono la mattina, mentre i ragazzi sono a scuola». E quando le abbiamo chiesto se per caso il nome di Scilla International le suonasse familiare, abbiamo ottenuto un’ulteriore conferma: «No, non l'ho mai sentito». Peccato che nel frattempo 20mila euro fossero già stati incassati dall'associazione che aveva presentato la richiesta di fondi alla Asp.
Un altro elemento è apparso da subito poco chiaro: stando alle carte del San Michele, sia Comitato Carta della Terra sia Scilla International avrebbero sede allo stesso indirizzo, in via Sardegna 55 a Roma. Ma, a quel civico, non c’è nessun campanello con i loro nomi. Non solo. Anche il portiere del palazzo, a cui abbiamo chiesto delucidazioni, sostiene che nessuno dei due enti abbia mai avuto un ufficio in quell’edificio.
Fondi pubblici assegnati senza regole
Ma le criticità non riguardano soltanto la realizzazione di questi progetti. L’intera procedura di assegnazione dei fondi è stata viziata sin dall'inizio, perché il denaro è stato dato quando il San Michele non aveva ancora approvato il regolamento per disciplinare l'erogazione di contributi a soggetti terzi. Eppure l’articolo 12 della legge del 7 agosto 1990 stabilisce chiaramente che la concessione di qualsiasi genere di contributo da parte di amministrazioni pubbliche in favore di enti privati è subordinata "alla predeterminazione da parte delle amministrazioni procedenti […] dei criteri e delle modalità cui le amministrazioni stesse devono attenersi". La ragione è semplice: stabilire preventivamente le regole di assegnazione e rendicontazione delle erogazioni pubbliche dovrebbe garantire trasparenza e controlli.
Eppure nel corso del 2025 ben quattro sono state le assegnazioni di contributi a Onlus e associazioni adottate "nelle more dell'approvazione di un regolamento”. Il Consiglio di amministrazione del San Michele ha infine provveduto a varare i criteri per l'attribuzione e la rendicontazione dei fondi solo il 17 settembre, quando le somme sopracitate erano già state liquidate.
Un ritardo che – secondo quanto raccontato a Fanpage.it da un ex dirigente del San Michele – avrebbe permesso al presidente della Asp Giovanni Libanori di assegnare i fondi in modo del tutto discrezionale. La nostra fonte ha raccontato di aver cercato di impedire questo modus operandi finché è rimasto in carica.
Una volta terminato il suo mandato, però, Libanori è riuscito a finalizzare la distribuzione dei fondi senza dover rispettare alcuna regola oggettiva o predeterminata. Ora l’istituto chiede di riavere indietro il denaro attributo per i progetti ‘fantasma'. Ma rimangono aperte due domane: come è stato possibile assegnare fondi pubblici in modo così disinvolto? E perché, prima che lo scoprisse Fanpage, nessuno si era accorto che questi progetti non erano mai partiti?