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Più poteri e risorse per Roma Capitale, l’Assemblea capitolina lo chiede all’unanimità al Parlamento

L’Assemblea Capitolina, a conclusione di un consiglio straordinario sulla riforma di Roma Capitale, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno firmato da tutte le forze politiche nel quale si parla di una “larga convergenza politica sull’esigenza di dotare Roma di un ordinamento adeguato al suo ruolo e alle sue funzioni”.
A cura di Enrico Tata
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L'Assemblea Capitolina ha approvato all'unanimità un ordine del giorno a prima firma Valeria Baglio, capogruppo Pd, che invita il sindaco Gualtieri a farsi promotore della richiesta di portare a termine la riforma dei poteri della Capitale. Tra le altre cose il documento impegna il primo cittadino "a farsi promotore della richiesta di delegare, nell'ambito dell'attuazione dello status di Roma Capitale, maggiori poteri amministrativi ai Municipi e a farsi portavoce della necessità che Roma diventi, a seguito del perfezionamento del suo status, motore trainante del Paese, attraverso un processo di rafforzamento delle prerogative e dei poteri della Capitale". 

"Sono davvero felice della sintonia e dell'impegno costruttivo di tutta l'Aula, di tutte le forze politiche presenti, per ridare slancio a un progetto essenziale: dare a Roma poteri, funzioni e risorse davvero commisurati al suo ruolo, alle sue peculiarità, alle sue necessità", ha dichiarato Baglio.

"E' necessario completare una riforma interrotta. Oggi le regole, i fondi, i poteri amministrativi di Roma non sono al passo con i tempi. Roma deve valere come Berlino, Vienna e Madrid, Bruxelles, Parigi. E per questo abbiamo presentato con le altre forze politiche, che ringrazio per l'adesione, un ordine del giorno per far ripartire questo processo di riforma. Dobbiamo imporre questo tema nell'agenda politica dei prossimi mesi. Questo è un obiettivo di tutti, non solo di Roma. Perché Roma è patrimonio del mondo e se la Capitale d'Italia cresce, cresce tutto il Paese", ha aggiunto la capogruppo Pd.

Al consiglio straordinario aperto dalla presidente Svetlana Celli e dal Sindaco di Roma Roberto Gualtieri hanno partecipato, tra l'altro, i parlamentari Roberto Morassut, Pd, Fabio Rampelli, Fdi, Angelo Bonelli, Verdi, Francesco Silvestri, M5s, Massimo Milani, Fdi, Paolo Ciani, Demos.

Il sindaco Gualtieri ha detto di non volere "riproporre una semplice richiesta di risorse aggiuntive, ma vogliamo legare questo tema a quello dell'ordinamento sulla base di un vero e proprio ‘contratto di servizio tra Roma e lo Stato', legato all'impegno di Roma di far meglio nell'assolvere le sue funzioni di Capitale, tenuto conto naturalmente delle sue specificità territoriali, di estensione, di abitanti, visitatori, di city users, di istituzioni e ambasciate ospitate, che rendono Roma fuori scala rispetto a tutte le altre città metropolitane italiane".

Il testo di riforma approvato all'unanimità dalle commissioni parlamentari nella scorsa legislatura, ha spiegato Gualtieri, è "un testo molto equilibrato, elaborato in un dialogo positivo con Roma Capitale, che penso vada ripreso, senza ricominciare da capo". La riforma costituzionale dell'ordinamento di Roma "costituisce la via maestra, ma ciò non toglie che, nelle more del suo percorso, occorre agire subito con gli strumenti previsti dal quadro normativo attuale, per anticipare più possibile quelli elementi di riforma che la legge costituzionale andrebbe a coronare e a sistematizzare".

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