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Pilo Albertelli occupato, gli studenti: “Disagio psicologico a scuola e strutture a pezzi”

Gli studenti del liceo classico Pilo Albertelli: “In troppi scelgono di cambiare scuola e anche le iscrizioni sono diminuite – dicono – Problemi anche alla sede: da maggio scorso sono inangibili i bagni delle ragazze”.
A cura di Beatrice Tominic
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Occupato il liceo Classico Pilo Albertelli. Il liceo, che nell'anno scolastico 2021-2022 ha occupato l'istituto per ben due volte, è tornato a protestare nella mattinata di oggi, mercoledì 26 ottobre.  "Stiamo ancora trattando questioni specifiche, legate ad esempio alle tempistiche, ma la scuola è stata occupata – fanno sapere gli studenti a Fanpage.it – La preside non è a scuola, è il vicepreside che sta seguendo le trattative, ma sembra che stia andando tutto bene".

Le richieste, nel documento politico redatto dagli studenti del collettivo Pilo Albertelli e supportate da Osa, Opposizione Studentesca d'Alternativa, appaiono chiare. I problemi che necessitano di una soluzione in tempi più rapidi sono quello relativo ai problemi strutturali della sede in cui si trova l'istituto e delle condizioni psicologiche in cui vivono gli studenti. Come già rivelato a Fanpage.it, lo scorso anno sono state registrate circa 90 richieste di nulla osta per lasciare la scuola verso altri istituti: si tratta di un decimo degli studenti. "La nostra è un’azione forte, una fra le prime della stagione: speriamo sia solo l'inizio", hanno concluso.

Studenti che lasciano il Pilo Albertelli: "Una scuola spopolata"

Negli ultimi anni sono molti, troppi, gli studenti che hanno lasciato la scuola: "Al primo anno in alcune classi si contavano circa 30 persone e oggi sono, come nel caso di una del quarto anno, sono arrivate a contarne otto – spiegano gli e le studenti – Anche le iscrizioni sono diminuite: gli anni scorsi si arrivava fino alla sezione I, oggi le prime si fermano alla F".

La colpa, secondo il corpo studenti, è del forte disagi psicologico che si trovano ad affrontare ogni giorno: "Da non dimenticare è anche il pesante senso di esclusione vissuto da studenti che, o perché DSA/BES, o perché con determinate problematiche, difficoltà, o più semplicemente diversità e necessità personali, non riescono più a sentire la scuola come la loro casa, un luogo che realmente li accolga: per risolvere questi disagi crediamo che la soluzione migliore sia la collaborazione tra studenti e studentesse, professori e professoresse, personale Ata e dirigenza, impegnarci tutti dalla stessa parte per raggiungere l’obiettivo comune di un clima sereno per chiunque viva la scuola".

Il culmine è stato raggiunto lo scorso maggio, quando una ex studente della scuola che soffre d'un disturbo d'ansia, uno depressivo e uno dell'alimentazione, è stata ricoverata tre volte: la causa, come riportato dal rapporto del medico dell'ospedale Bambino Gesù, è da ricercare nella pressione rispetto alle prestazioni scolastiche. "Per noi è impossibile da dimenticare".

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Problemi di edilizia: le strutture che cadono a pezzi

Quello dell'edilizia scolastica è un problema comune a tutti i licei e anche il Pilo Albertelli sembra non esserne esentato. "Rientrati dalla pausa estiva abbiamo subito riscontrato problemi nella struttura, nello specifico al terzo piano: già da maggio le ragazze avevano a disposizione solo un bagno, da settembre la situazione è peggiorata a causa di problemi idraulici legati agli scarichi", hanno spiegato. Per permettere loro di utilizzare più di tre gabinetti fino ad oggi hanno utilizzato una situazione temporanea: "Per scaricare i bagni, abbiamo avuto a disposizioni dei secchi, che andavano poi riempiti d'acqua e usati in modo compensativo, questo comportava però numerose file ed un sovraffollamento, che dunque causava la perdita di momenti di lezione a cui avrebbero avuto diritto. Abbiamo avuto le prime risposte concrete soltanto il 12 ottobre". Il corpo studentesco dell'Albertelli ha poi ricordato come da anni i problemi strutturali del liceo siano conosciuti, dalla mancanza di acqua nei bagni ai crolli dei calcinacci, dalle infiltrazioni di acqua nelle classi con le piogge fino al mancato funzionamento degli impianti di riscaldamento.

"Servono soldi per l'edilizia, non per la guerra – hanno aggiunto – Continueremo la nostra opposizione verso questo sistema che considera la scuola pubblica l'ultima ruota del carro, non tenendo mai in considerazione i diritti di studenti, docenti e personale ATA".

A questi problemi imminenti si aggiungono anche le richieste, restano sempre valide quelle politiche: dall'abolizione dell'alternanza scuola lavoro al diritto di aborto. Piena solidarietà nei confronti degli studenti che occupano anche da parte della Rete degli Studenti Medi: "Invitiamo studenti e studentesse ad organizzarsi per mandare segnali che la scuola pubblica è pronta a difendersi contro chi vuole tagli, esclusione e elitarismo. Nessun merito per questo governo".

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