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Peste suina a Roma, le ultime notizie

Peste suina a Roma, i cinghiali verranno catturati e abbattuti

Abbattimenti selettivi per contenere il numero degli esemplari e la diffusione del virus della peste suina africana. A breve arriverà un’ordinanza, che darà il via ufficiale alle catture.
A cura di Alessia Rabbai
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Un'ordinanza che arriverà a breve darà il via ufficiale all'inizio degli abbattimenti dei cinghiali a Roma. A firmarla è il commissario straordinario all'emergenza Angelo Ferrari. Un piano di abbattimenti selettivi, che ha come obiettivo quello di ridurre il numero degli esemplari, specialmente nel quadrante di Roma Nord e di contenere la diffusione della peste suina africana. Si partirà dunque dalla Riserva naturale dell'Insugherata, dov'è stato riscontrato il virus e a seguire l'area circostante, dove vengono segnalati gli avvistamenti. Intervistato da Fanpage.it Ferrari ha spiegato che: "Non ci sono alternative all'abbattimento. La situazione sanitaria è veramente a rischio e pensare di eradicare la peste suina da un territorio senza procedere ad un abbattimento selettivo di un certo numero di cinghiali, non risulta possibile".

La posizione delle istituzioni rispetto alle misure da mettere in atto per la diffusione della peste suina che prevedono l'abbattimento dei cinghiali hanno suscitato le critiche delle associazioni animaliste. Tra queste l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa): "Chiediamo di essere ascoltati – dichiara il presidente Massimo Comparotto – Come attesta un parere chiesto agli esperti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) la caccia non è uno strumento efficace per ridurre le dimensioni della popolazione di cinghiali selvatici in Europa. Inoltre i cacciatori, con le loro prassi di eviscerazione, possono diffondere in maniera incontrollata il virus della Psa, innocuo per l’uomo, e degli altri agenti patogeni di cui le prede potrebbero essere portatrici. Studi scientifici affermano inoltre che agli abbattimenti segue un moltiplicarsi di cucciolate".

Ieri è stato accertato il quarto caso di peste suina africana in una delle carcasse rinvenute e riconducibili sempre alla Riserva naturale dell'Insugherata. Il ministero della Salute, ha dato l'ok per svolgere gli esami all'Istituto zooprofilattico del Lazio e della Toscana a Roma, anziché a Perugia. Una misura che eviterà il traporto delle carcasse fuori regione e che permetterà di accorciare i tempi per gli accertamenti. Ciò che preoccupa istituzioni pubbliche e imprese è che il virus si propaghi all'interno degli allevamenti di suini, portando all'abbattimento di numerosi animali destinati al consumo umano e ad un'ingente perdita economica del settore. Nel XV Municpio intanto sono scattate le prime recinzioni di cassonetti in via Italo Panattoni, proprio nei pressi dell'Insugherata, che proseguiranno lungo altre strade sensibili e riguarderanno anche il contenimento delle aree verdi.

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