Perché il progetto del nuovo stadio della Roma potrebbe non essere pronto a novembre, come dice Gualtieri

"Siamo felici di annunciare che entro novembre avremo il progetto definitivo. Sarà uno degli stadi più belli del mondo", con queste parole, pronunciate in occasione della presentazione del 4° Rapporto alla Città venerdì 7 novembre 2025, il sindaco Roberto Gualtieri ha riacceso gli animi dei tifosi della AS Roma. Il sogno di uno stadio che sia la casa esclusiva dei giallorossi sembra essere molto vicino alla realizzazione dopo anni di dibattiti, rendering e illusioni. Il coordinamento di comitati ‘Sì al Parco Sì all'Ospedale No allo Stadio' del quartiere Pietralata, però, non si arrende: "È una sparata senza fondamento", denuncia a Fanpage.it.
Nel rapporto, che vuole restituire ai cittadini lo stato dell'arte dei grandi progetti di rinnovamento urbanistico in corso nella Capitale, si legge: "Ultimi scavi archeologici in corso dopo lo sgombero di tutti i terreni, a seguito il riconoscimento del pubblico interesse da parte dell’Assemblea Capitolina". "Falso, sono fermi dal 16 giugno – replica il coordinamento – e, senza aver fatto gli scavi archeologici richiesti dalla Soprintendenza, non possono presentare nessun progetto definitivo". Un documento visionato da Fanpage.it sembra confermare quanto detto dagli attivisti.
L'AS Roma alla Soprintendenza: "Momentanea impossibilità a procedere"
Il 10 ottobre scorso l'AS Roma Srl scrive una comunicazione firmata alla Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma, che protocolla la lettera il successivo 16 ottobre, e al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale. Nel testo, intitolato "Comunicazione stato avanzamento dei lavori e richiesta avvio ulteriori indagini, si legge che "sono state in massima parte eseguite le trincee" di scavo su due particelle, ma vari impedimenti non consentono di andare avanti con i lavori nelle aree intorno al bosco definito "di scarso valore vegetazionale e naturalistico" nella relazione dei tecnici comunali.
"Il completamento" nelle due particelle e in un'altra vicina "è subordinato alla demolizione da parte del Comune dei manufatti abusivi – ma espropriati da Roma Capitale nel 2000 – ancora in essere" e "alla rimozione, da poco avvenuta, di un cumulo di rifiuti". La società, quindi, ha bisogno di un intervento comunale prima di poter completare le operazioni necessarie a effettuare scavi archeologici in questa zona. Lo stesso vale per l'area dove si trovava lo sfasciacarrozze, dove "le indagini potranno partire non appena il Comune porterà a termine la demolizione, attualmente in corso d'opera, di una pavimentazione in cemento armato". Quest'ultimo intervento sembra essere stato ultimato, ma è ancora impossibile procedere alle indagini archeologiche nell'area del famoso bosco, poiché "potranno essere avviate una volta ottenute le autorizzazioni per il taglio della vegetazione".

La cisterna romana sotto la futura curva nord
"Vista la momentanea impossibilità di procedere", continua la comunicazione, la Roma chiede di poter riprendere gli scavi nella zona in cui dovrebbe sorgere il corpo dello stadio, nella zona ad angolo fra via dei Monti di Pietralata e via dei Monti Tiburtini, un'area "già interessata da indagini archeologiche preventive tra il 1998 e il 2000".
Anche qui c'è qualche grattacapo da risolvere e in merito a cui "si chiede quali debbano essere le modalità di completamento delle indagini archeologiche". In corrispondenza di dove dovrebbe sorgere la curva nord del nuovo stadio, infatti, è presente un'antica cisterna d'epoca romana già conosciuta al momento delle precedenti valutazioni sull'area. Come fare con un manufatto storico che sta proprio sotto uno dei settori dell'impianto sportivo? La Roma comunica che "si stanno valutando diverse ipotesi progettuali, compresa la possibilità di valorizzare la cisterna integrandola nel manufatto", per cui una volta terminata la partita si può scendere a fare una visita archeologica.
Nuovo stadio della Roma: scoperte cave sotterranee
Nella lettera, la società giallorossa scrive anche: "Si coglie l'occasione di questa nota per completare il quadro delle indagini in corso trasmettendo la documentazione relativa ad un sistema di cave sotterranee intercettate durante l'esecuzione dei sondaggi geognostici". Poco lontano dalla cisterna, molto vicino all'incrocio fra la tribuna est e curva nord, in un area che verrà messa a dura prova con tonnellate di ferro e cemento, hanno scoperto che il terreno è forato da una rete di grotte "non altrimenti conosciute e documentate" e per cui "ci sono buone ragioni per ritenere che la loro reale estensione sia ben più ampia".

"Noi le conoscevamo già e le avevamo segnalate", aggiunge il coordinamento ‘Sì al Parco Sì all'Ospedale No allo Stadio' riguardo a queste cave sotterranee, "e avevamo anche fatto notare che dentro ci sono resti di acquedotti d'epoca romana. Lo avevamo fatto con una mail pec inviata alla Soprintendenza Archeologica e ai Carabinieri del Nucleo Tutela Archeologica, in cui chiedevamo che venissero a fare un sopralluogo. Sono venuti, non le hanno trovate, hanno fatto finta di niente".
Subito dopo l'annuncio di Gualtieri molti hanno ipotizzato successive tabelle di marcia verso il grande obiettivo che sono gli Europei maschili di calcio del 2032, ma, come scritto nella Delibera di pubblico interesse votata dall'Assemblea Capitolina del 9 maggio 2023, il progetto definitivo dello stadio non potrà essere presentato senza una verifica preventiva dell'interesse archeologico. Gli scavi sembrano tutto fuorché agli sgoccioli.