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Paula Onofrei morta dopo aver atteso per quasi 3 ore un’ambulanza, la famiglia: “Si poteva salvare”

La famiglia di Paula Onofrei, la 29enne morta per un’ulcera perforante dopo aver atteso per quasi tre ore l’arrivo di un’ambulanza, si oppone alla richiesta di archiviazione fatta dalla Procura.
A cura di Simona Berterame
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"È passato un anno e mezzo e io sono ancora bloccata a quel giorno, non è cambiato nulla". Rebecca Onofrei ha appena 20 anni ma ha già dovuto affrontare una perdita enorme: la morte della sorella maggiore. La mattina del 23 luglio 2022 Paula e Rebecca sono a casa da sole, i loro genitori sono in Romania a trovare alcuni parenti. Paula, 29 anni, inizia ad accusare i sintomi di quella che poi si rivelerà un'ulcera perforante. "Non sento più mani e piedi" dice alla sorella che chiama i soccorsi. In totale Rebecca effettua quattro telefonate, chiedendo aiuto in modo sempre più disperato mentre le condizioni di Paula peggiorano. I sanitari arrivano a casa della famiglia Onofrei, nel quartiere Casalotti alla periferia di Roma, quando ormai non c'è più nulla da fare. Il decesso di Paula viene dichiarato alle 17.14. La prima telefonata della sorella risale alle 13.03.  "Nessuno ha detto a Rebecca che non c'erano ambulanze disponibili – continua a ripetere l'avvocato della famiglia Onofrei Aurelio Padovanianzi al contrario, durante ogni telefonata, l'operatore ripeteva stiamo arrivando. La ragazza, ricordiamo di appena 18 anni e senza patente, si è fidata".

La Procura chiede l'archiviazione

Ad un anno e mezzo di distanza dalla sua morte, il pm Attilio Pisani ha chiesto l'archiviazione "del procedimento penale escludendo la sussistenza di condotte professionali censurabili, che possano essere considerate causalmente efficienti nel determinismo del decesso". In altre parole nessun processo e quindi nessun responsabile per la morte di Paula, perché le sue condizioni sarebbero state troppo gravi e quindi sarebbe stato comunque impossibile salvarle la vita. Uno schiaffo in faccia per la famiglia Onofrei. "Come fanno a stabilire con certezza che lei non si sarebbe salvata con un'intervento tempestivo? – ripete Artemiza,la mamma di Paula – ci sono tre ospedali a solo 10-15 km di distanza da casa nostra. Lei sarebbe potuta arrivare in ospedale nel giro di neanche mezz'ora, quando ancora le sue condizioni non erano così gravi. Perché chi indaga vuole archiviare tutto?".

L'opposizione della famiglia

Contro la richiesta d'archiviazione la famiglia di Paula ha presentato un'opposizione, redatta dal loro legale Aurelio Padovani, che può essere sintetizzata in tre punti fondamentali. In primo luogo, perché nessuno ha detto a Rebecca di trovare una soluzione alternativa perché nessuna ambulanza sarebbe arrivata in tempi brevi. E qui arriviamo al secondo punto, dove si trovavano i mezzi di soccorso quel 23 luglio 2022? Cosa stavano facendo e perché nessuno ha raggiunto casa Onofrei prima di un quarto sollecito al telefono? Terzo e ultimo punto, i consulenti della procura non porterebbero nessun esempio o precedente clinico in grado di dare credito alla loro tesi, ovvero che Paula non si sarebbe potuta salvare.

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