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Organi di un bimbo di 6 anni salvano la vita a 5 piccoli. Il medico: “Immensa generosità dei genitori”

Il dottor Gustavo Spadetta, responsabile del Coordinamento donazione prelievi d’organo e trapianti del Policlinico Umberto I di Roma, ha scritto una lettera per raccontare il dolore ma anche l’importanza del gesto dei due genitori, che hanno perso il figlio di sei anni.
A cura di Natascia Grbic
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Gli organi di un bambino di sei anni hanno salvato la vita di cinque altri bimbi come lui, che adesso potranno tornare a condurre un'esistenza normale. A renderlo noto, con una commovente lettera, è stato il dottor Gustavo Spadetta, responsabile del Coordinamento donazione prelievi d’organo e trapianti del Policlinico Umberto I di Roma. A rendere possibile le operazioni, sono stati i genitori del bambino, che nonostante la disperazione hanno acconsentito alla donazione degli organi. Che sono stati trapiantati in altri cinque bimbi e in un neonato, al quale è stata salvata la vita.

"Volevamo informare che ad inizio marzo abbiamo coordinato una donazione di organi e tessuti in terapia intensiva pediatrica, da un bambino di sei anni i cui genitori non hanno permesso alla disperazione di sopraffare sull’amore verso la vita, verso la speranza, verso la convinzione di ciò che è giusto fare nonostante tutto", scrive il dottor Spadetta. "I giovani polmoni hanno ridato respiro ad un paziente pediatrico di Bergamo, il cuore ed il fegato del nostro piccolo donatore hanno salvato la vita ad un bimbo e ad un neonato di Torino; grazie ai reni prelevati, due bambini di Padova e Genova hanno riacquistato una vita piena; chi riceverà le cornee donate recupererà la vista per sempre".

Il dottor Spadetta conclude la lettera ringraziando tutti coloro che hanno partecipato a questa dolorosa operazione. "Questo delicatissimo processo donativo, impegnativo dal punto di vista emotivo tanto quanto quello organizzativo, è stato possibile ed ha avuto un successo riconosciuto a livello nazionale, grazie al senso del dovere, alle capacità e spirito di collaborazione di tutte le figure professionali coinvolte, in primis il personale, i medici e la responsabile della terapia intensiva pediatrica, i radiologi, cardiologi ed i componenti del Collegio medico, tutto il personale del Dea, infermieri e anestesisti. Abbracciamo, riconoscenti e commossi, i genitori del piccolo per la loro generosità ed altruismo che hanno reso possibile la salvezza per tanti".

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