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Operaio muore mentre pulisce il Teatro dell’Opera, Carlo Fuortes condannato a 1 anno e 4 mesi

L’ex sovrintendente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, Carlo Fuortes, è stato condannato per la morte di Oberdan Varani. Il suo legale ha dichiarato che ricorrerà in appello.
A cura di Natascia Grbic
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L'ex sovrintendente della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma, Carlo Fuortes, è stato condannato a un anno e sette mesi per la morte di Oberdan Varani, l'operaio che il 31 luglio 2017 è caduto in un vano del teatro. Il 50enne era in condizioni disperate, ed è deceduto pochi giorni dopo il ricovero in ospedale. Insieme a Fuortes è stata condannata anche la titolare della ditta in cui l'operaio era impiegato. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a due anni.

L'avvocato dell'ex sovrintendente, Alessandro Gamberini, ha annunciato che farà ricorso in appello. "Desta sconcerto la decisione del Tribunale di Roma che ha condannato Carlo Fuortes, già Sovraintendente dell'Opera di Roma, per l'omicidio colposo di Oberdan Varani", ha dichiarato il legale in seguito alla sentenza. "Seppure al minimo della pena, un anno e quattro mesi con la pena sospesa e la non menzione. All'esito di una lunga istruttoria dibattimentale era emerso che la tragica morte di Oberdan Varani, operaio di una ditta che aveva l'appalto alle pulizie del Teatro dell'Opera di Roma, era il frutto della caduta dal primo gradino di una scala, alta in totale 1 metro e 70, che serviva per superare il piano in cui svolgeva il proprio lavoro e salire al piano sovrastante. L'unico presente, un operaio dipendente del Teatro chiamato a dargli assistenza nelle pulizie, aveva confermato la circostanza dicendo che la vittima gli aveva detto nell'immediatezza di essere ‘scivolato con un piede' e di averlo visto ‘cadere a piombo' all'indietro, battendo la testa".

Gli accertamenti ospedalieri eseguiti mentre Varani era ancora in vita, spiega l'avvocato, avevano "riscontrato un tasso etilico pari a 1,3. Dunque al momento dell'incidente era certamente maggiore stante il rapido decadimento, e davano scontata ragione di quella perdita di equilibrio". Secondo il legale, Fuortes sarebbe stato condannato solo per il ruolo che ricopriva all'epoca, diventando il capro espiatorio di "una morte avvenuta sì sul lavoro, ma senza alcuna relazione causale con i rischi del lavoro svolto".

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