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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Omicidio Willy Duarte, chiesto in Cassazione nuovo processo per Gabriele Bianchi: “No alle attenuanti”

Il procuratore generale di Cassazione ha chiesto un nuovo processo per cancellare le attenuanti generiche a Gabriele Bianchi, condannato a 28 anni di carcere per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte.
A cura di Natascia Grbic
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Un nuovo processo per escludere le attenuanti generiche concesse a Gabriele Bianchi e confermare l'ergastolo per Marco Bianchi. Questo quanto ha chiesto oggi il procuratore generale di Cassazione, nel corso dell'udienza che si è tenuta oggi nel processo d'appello bis per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. La sentenza d'appello bis, pronunciata lo scorso 14 marzo, aveva portato alla condanna all'ergastolo per Marco Bianchi, mentre Gabriele è stato condannato a 28 anni. Francesco Belleggia è stato condannato invece a 23 anni di carcere, Mario Pincarelli a 21. Per tutti l'accusa è di omicidio volontario. Per Pincarelli e Belleggia le condanne sono diventate definitive.

Gabriele e Marco Bianchi, così come gli altri imputati, hanno sempre negato di aver ucciso Willy Monteiro Duarte, aspirante chef di Paliano che la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 è stato pestato a morte dai quattro. A inchiodarli però, decine di testimonianze di persone che hanno assistito all'omicidio, con il 20enne picchiato selvaggiamente e in modo estremamente violento mentre era a terra, impossibilitato a rialzarsi. Un pestaggio durato una ventina di secondi, dopo il quale i quattro si sono dati alla fuga. Willy, da quella strada, non si rialzerà mai: è sempre rimasto incosciente, e nemmeno quando sono arrivati i soccorritori è stato possibile fare qualcosa. Dopo vari tentativi di rianimazione, è stato dichiarato morto.

I carabinieri, dopo le numerose testimonianze che hanno inchiodato il gruppo proveniente da Artena, si sono recati al bar di proprietà del fratello maggiore di Marco e Gabriele Bianchi, dove entrambi si erano rifugiati insieme a Francesco Belleggia. Da qui li hanno poi portati in caserma, chiamando al telefono Mario Pincarelli – che nel frattempo era tornato a casa – dicendogli di presentarsi da loro. Una volta arrivati sono stati informati del fatto che Willy Monteiro Duarte era morte: da lì è cominciato un processo durato anni, e non ancora concluso, che però ha sancito la colpevolezza dei quattro. Nessuno di loro ha mai ammesso le sue responsabilità.

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