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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Omicidio Serena Mollicone, il 22 ottobre il processo d’appello bis per la famiglia Mottola

Per l’omicidio di Serena Mollicone è stata fissata la data del processo d’appello bis per la famiglia Mottola. Per la Cassazione le motivazioni dell’assoluzione sono insufficienti.
A cura di Alessia Rabbai
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Serena Mollicone
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Il 22 ottobre prossimo è stato fissato il processo d'appello bis per l'omicidio di Serena Mollicone, la diciottenne scomparsa da Arce il 1 giugno del 2001 e trovata morta con mani e piedi legati in un bosco alcuni giorni dopo. A finire di nuovo davanti ai giudici sono i membri della famiglia Mottola, accusati di omicidio volontario in concorso e occultamento di cadavere. A sedere tra i banchi degli imputati sono l'ex maresciallo di Arce Franco Mottola, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco. Solo per loro la procura generale della Corte d’Appello di Roma ha chiesto il ricorso. I carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano sono stati assolti sia in primo che in secondo grado con formula piena.

Il processo bis sarà celebrato davanti alla terza Corte d'Assise di Appello di Roma dopo la sentenza della Suprema Corte di Cassazione che a marzo scorso ha respinto le motivazioni dell'assoluzione per la famiglia Mottola, ritenendole non sufficienti. Per la Cassazione già l'assoluzione in primo grado formulata dal Tribunale di Cassino presenterebbe delle contraddizioni. I giudici di secondo grado si sarebbero limitati ad accoglierla senza fare valutazioni in merito.

La sentenza di assoluzione per la famiglia Mottola in merito all'omicidio in concorso di Serena Mollicone della Corte d'Assise di Cassino per la Cassazione presenta delle incongruenze. Da una parte ritiene in più punti che la ricostruizione fatta da lla Procura su come sia morta Serena sia plausibile, dall'altra sostiene che gli indizi siano insufficienti. Ciò che manca però per la Cassazione è la ricostruzione di una dinamica alternativa.

Per l'accusa infatti Serena è stata aggredita nella caserma dei carabinieri di Arce dopo una lite con Mottola. Successivamente è stata portata fuori dall'edificio e abbandonata nel bosco in località Fontecupa, nel territorio dell'Anitrella. Aveva una busta di plastica in testa, mani e piedi legati.

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