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Omicidio Luca Sacchi ucciso a Roma

Omicidio Luca Sacchi, le nuove intercettazioni: “Mo non è che devo fa l’ergastolo e te esci pulito”

Omicidio Sacchi, nuova intercettazione di Del Grosso mette nei guai De Propris: “Se sta cosa andava bene, con Pirino facevamo trenta e trenta, mo non è che mio mi devo fa l’ergastolo e te ne vuoi uscì pulito”.
A cura di Enrico Tata
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Nuove intercettazioni raccontano altri dettagli dell'omicidio di Luca Sacchi, il 24enne romano ucciso con un colpo di pistola nella notte tra il 23 e il 24 ottobre del 2019. "Se sta cosa andava bene, con Paolo Pirino facevamo trenta e trenta, mo non è che mio mi devo fa l'ergastolo e te ne vuoi uscì pulito": questa è una delle frasi riportate dalla pm Giulia Guccione e depositate prima della requisitoria dell'11 febbraio. È stata pronunciata, si legge sul Corriere della Sera, da Valerio Del Grosso, l'esecutore materiale dell'omicidio di Sacchi. Questa frase proverebbe, secondo l'accusa, che nell'affare erano coinvolti sia Paolo Pirino che Marcello De Propris, a cui sarebbe spettato un terzo del ricavato della rapina. Quella notte, infatti, Pirino e Del Grosso sono andati a fare uno scambio soldi-droga (70mila euro in cambio di droga) con Giovanni Princi e Anastasiya, la fidanzata di Sacchi. Pirino e Del Grosso hanno pensato di trasformare lo scambio in una rapina, ma Sacchi ha reagito per difendere la ragazza e Del Grosso ha sparato un colpo di pistola. La frase riportata nelle intercettazioni fa riferimento alla spartizione di quei 70mila euro rubati e che erano contenuti nello zainetto di Anastasya. Il fatto che il 30 per cento sarebbe andato a De Propris dimostrerebbe, per i pm, la partecipazione di quest'ultimo all'idea della rapina.

Il confronto tra gli imputati: "Finiscila co sta pagliacciata"

Ieri gli impuntati al processo per l'omicidio Sacchi si sono confrontati durante l'udienza. Del Grosso e De Propris si sono scambiati accuse a vicenda: il secondo ha detto di avere consegnato l'arma, di proprietà del padre, per venderla al mercato nero. Il primo sostiene invece di aver ricevuto la pistola per rapinare Princi e Anastasiya. È questo il punto fondamentale per l'eventuale condanna di De Propris: era d'accordo con la rapina (e quindi è coinvolto nell'omicidio) oppure era informato soltanto dello scambio soldi-droga? Il confronto di tre ore tra i due si è concluso con Del Grosso che ha urlato all'altro: "Ma finiscila co' sta pagliacciata".

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