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La strage di Ardea: uccisi due bimbi e un anziano

Nuovo sopralluogo nella mansarda di Pignani: nei libri e nei computer i segreti del killer di Ardea

Cosa ha spinto Andrea Pignani ad uccidere a sangue freddo tre persone ad Ardea? Perché domenica mattina è sceso dalla sua mansarda, è uscito di casa con felpa, zainetto e guanti, ha camminato per il consorzio Colle Romito tenendo in pugno una pistola e ha sparato ai due fratellini che stavano giocando e al pensionato che ha cercato di salvarli? Perché ha deciso poi di togliersi la vita? Su questi interrogativi stanno indagando gli inquirenti e la convinzione è che molte risposte possano essere nascoste all’interno dei computer e dei libri di Pignani.
A cura di Enrico Tata
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Sabato si terranno i funerali dei fratellini David e Daniel, morti nella strage di Ardea insieme al pensionato Salvatore Ranieri. Le autopsie sui corpi del killer e delle vittime, inoltre, hanno confermato quel che già si ipotizzava: un colpo per ciascuno dei bambini, un colpo alla tempia per l'omicida. Ma ci sono ancora tanti misteri su ciò che è accaduto ad Ardea. Cosa ha spinto Andrea Pignani ad uccidere a sangue freddo tre persone? Perché domenica mattina è sceso dalla sua mansarda, è uscito di casa con felpa, zainetto e guanti, ha camminato per il consorzio Colle Romito tenendo in pugno una pistola e ha sparato ai due fratellini che stavano giocando e al pensionato che ha cercato di salvarli? Perché ha deciso poi di togliersi la vita? Su questi interrogativi stanno indagando gli inquirenti e la convinzione è che molte risposte possano essere nascoste all'interno dei computer, degli smartphone e dei libri di Pignani. Nella soffitta dove trascorreva le sue giornate gli investigatori hanno trovato quattro schermi, diverse webcam, due computer, un sacco da boxe, due manubri per allenarsi e libri.

Nuovo sopralluogo nella soffitta di Pignani

Il pm ha disposto ieri un nuovo sopralluogo dei carabinieri nella villetta di Ardea, proprio con l'obiettivo di riuscire a delineare il profilo psicologico dell'omicida. Il 34enne, MrHyde86 sui social, quasi a voler sottolineare una sua doppia personalità, passava tutte le sue giornate nella mansarda, soprattutto dopo la morte del padre avvenuta a novembre dopo una brutta malattia. I carabinieri stanno cercando di capire anche quando Pignani sia entrato in possesso dell'arma, regolarmente detenuta dal papà in quanto guardia giurata, ma mai denunciata alla sua morte. La madre del ragazzo sostiene di non averla più vista da tempo, ma anche su questo dettaglio gli investigatori stanno cercando di verificare.

Il 34enne non è mai stato sottoposto a TSO

Il 34enne non è mai stato sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio, ma è stato accompagnato al pronto soccorso per aver minacciato con un coltello la madre circa un anno fa. Dopo un consulto psichiatrico, è stato dimesso con questa diagnosi: "Stato di agitazione – paziente urgente differibile che necessita di trattamento non immediato". In altre parole gli è stato fortemente consigliato di rivolgersi a uno psichiatra, cosa che il ragazzo, però, non ha mai fatto.

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