Non una di meno risponde alla ministra Roccella: “Governo Meloni superficiale nell’affrontare violenza di genere”

Il corteo di Non una di meno ha sfilato per le vie del centro di Roma in occasione della mobilitazione nazionale contro la violenza sulle donne.
A cura di Simona Berterame
20 CONDIVISIONI
Immagine

L'educazione sessuo-affettiva è uno dei temi al centro del corteo nazionale contro la violenza di genere organizzato dalla rete transfemminista di Non una di meno. Un argomento diventato ancora più attuale dopo le recenti dichiarazioni della ministra  per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella. A margine della Conferenza internazionale contro il femminicidio la ministra ha infatti dichiarato ai cronisti  “Se vediamo i Paesi dove da molti anni è un fatto assodato, come per esempio la Svezia, notiamo che non c’è correlazione con la diminuzione di femminicidi. La Svezia ha più violenze e più femminicidi”. Roccella ha poi concluso che “non c’è una correlazione fra l’educazione sessuale nella scuola e una diminuzione delle violenze contro le donne”.

La risposta

"Tutto parte dall'istruzione, dall'educazione e l'istituzione primaria" dicono invece le persone presenti in piazza. Unanime è la critica alle parole della ministra che vengono definite "l'emblema della superficialità che questo governo Meloni sta attuando nel voler affrontare questo problema della violenza di genere" da chi opera attivamente all'interno dei centri antiviolenza.

"Si tratta di un' argomentazione fasulla che hanno usato dicendo che nei paesi nordici c'è una maggiore emancipazione delle donne e ci sono appunto questi corsi di educazione sessuale non sono serviti – ci spiega Teresa del collettivo di Non una di meno – Le donne denunciano di più hanno maggiore consapevolezza di che cosa vogliono dalla loro vita una maggiore consapevolezza riguardo anche ai rapporti che vivono alle situazioni che vivono e quindi scelgono".

"Uno Stato dovrebbe insegnare anche la biologia del nostro corpo ai bambini e ai ragazzi – ci dice una mamma presente con la figlia – sapere come è fatta una vagina, come è fatto un pene non è nulla di scabroso".

I numeri

I dati sui femminicidi in Italia parlano di 76 casi, una lieve flessione rispetto all'anno precedente. Aumentano però i tentati femminicidi e questo vuol dire che le donne scampano al femminicidio e sopravvivono e ci sono sempre più giovanissime che ricorrono ai centri antiviolenza.

20 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views