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Niente minigonna a scuola, le studentesse protestano: “Non è colpa nostra se ai prof cade l’occhio”

“Non è colpa nostra se gli cade l’occhio” scrivono le studentesse del liceo Socrate di Roma alla Garbatella, alle quali è arrivata la richiesta da parte della vicepreside di non mettere la minigonna durante l’orario scolastico per evitare sguardi indiscreti da parte dei professori. Mettersi la minigonna sarebbe poi tanto più inopportuno vista l’assenza dei banchi in attesa che arrivino quelli monoposto. Parole che hanno scatenato la protesta.
A cura di Valerio Renzi
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Protesta in minigonna delle studentesse del liceo Socrate di Roma. Le foto scattate a inizio lezione o tra un cambio dell'ora e l'altro e pubblicate sui social network immortalano le adolescenti in classe con la minigonna, che protestano contro la richiesta della vicepreside di non metterla in aula, spiegando che "ai professori poi cade l'occhio". Queste le parole che la vicepreside avrebbe pronunciato lo scorso lunedì 14 settembre al rientro a scuola, giudicate sessiste e fuori luogo dalle alunne.

Le minigonne sarebbero tanto più inopportune in quanto, mancando ancora i banchi monoposto, sedersi sulla sedia in minigonna senza un banco davanti sarebbe così ancora più inopportuno, provocante. Le studentesse hanno deciso di dare vita a una protesta per difendere il loro modo di essere e di vestirsi in ogni luogo, compresa la scuola, sotto all'hashtag #stopallaviolenzadigenere. Da parte della dirigenza scolastica non è arrivata ancora nessuna replica ufficiale.

La protesta in Francia: studentesse in minigonna

Un'iniziativa che è stata condivisa sui social network e che ricorda quella analoga delle studentesse francesi, che hanno reagito andando tutte a scuola in minigonna alle dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Jean-Michel Blanquer, che ha rivolto l'invito alle ragazze a "vestirsi normalmente" così che sarebbe "andato tutto bene". Parole giudicate sessiste e fuori luogo, e che hanno scatenato la reazione delle giovani francesi che hanno inondato i social di foto e cartelli.

Gli studenti del Socrate: "Serve una rivoluzione culturale e sociale"

"Andare a scuola in gonna è stata una risposta spontanea. Non ci interessa l'episodio singolo, questa è l'occasione per mettere al centro il ruolo della scuola e della comunità scolastica. La scuola è e deve essere una forza motrice nello scardinare la cultura che rende le ragazze e le donne oggetti e colpevoli. È nelle aule che si formano i cittadini e le cittadine di domani, ed è da lì che deve partire una nuova consapevolezza per i nostri corpi e i nostri modi di essere. Il Socrate e la sua comunità,studentesse e studenti e professoresse e professori, ci ha sempre insegnato questo, a conoscere noi stessi e noi stesse ed essere liberi e libere di esprimerci. Che questo sia il momento e il luogo per iniziare una vera rivoluzione culturale e sociale, che oggi più che mai è necessaria", scrivono i ragazzi e le ragazze del Collettivo Politico Galeano e Ribalta Femminista.

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